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Devono aver pensato che la migliore difesa è l’attacco gli attuali amministratori di centro destra del Comune di Bettona, sindaco Marcantonini (nella foto) in testa, quando ieri, in occasione della tanto attesa riunione del consiglio comunale aperto, hanno chiesto addirittura il commissariamento dell’assessorato regionale all’ambiente. Vorrebbero, dunque, un Bertolaso umbro per porre fine a tutti i loro patimenti. Un uomo deciso che prenda saldamente in mano la situazione cavandoli dai pasticci in cui si trovano (le intercettazioni che cominciano ad essere note sono lì ad inchiodarli alle loro responsabilità) e per questo si sono raccomandati non solo al povero Matteoli (Ministro dell’ambiente) bensì anche al capo del governo in persona, san Silvio Berlusconi che, indaffarato com’è da parte sua a sopravvivere alla bufera “veline” che si è abbattuta su di lui, crediamo proprio non potrà accontentarli. E poi, a che serve un commissario all’assessorato all’ambiente regionale? Il boccino della partita è ormai saldamente nelle mani della magistratura. Ci vorrebbe, semmai, un commissario al Tribunale di Perugia, ma questo proprio non è possibile perché la Costituzione non lo permette. Allora si rassegnino ed accettino il gioco democratico. La Regione in tutta questa vicenda sicuramente qualche responsabilità ce l’ha: in alcuni casi ha dato l’impressione di essere troppo condiscendente rispetto alle richieste degli”inquinatori”, come ad esempio quando il 30 giugno scorso l’assemblea di Palazzo Cesaroni approvò con una larga ed insolita maggioranza che riunì centro destra e centro sinistra (votarono contro due soli consiglieri, i capigruppo di Rifondazione Comunista e dei Verdi) il famigerato protocollo d’intesa per la gestione dell’impianto con il Comune di Bettona e la Codep. Se non si dimostrerà altrimenti si tratta, a nostro avviso, di un grosso errore di natura politica. Cosa ben diversa dalle responsabilità penali che dall’inchiesta della magistratura sono emerse in capo al vice sindaco di Bettona, Valerio Bazzoffia tanto per citarne solo uno. Proprio colui che ha invocato il commissariamento dell’assessorato regionale, l’amministratore pubblico che si è distinto per una generosa produzione di delibere tutte a favore della Codep e che, come è stato ricordato ieri, ha addirittura mandato l’Arpa ad effettuare controlli a casa di un esponente del comitato per l’ambiente, anziché nelle case degli inquinatori. Condividi