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BETTONA - La brutta vicenda del depuratore e i 10 arresti disposti dall'autorita giudiziaria hanno tenuto banco questa mattina a Bettona nel corso del Consiglio comunale straordinario che il sindaco Marcantonini 8nell foto) si è visto costretto a convocare incalzato com'è dal susseguirsi di avvenimenti che chiamano fortemente in causa la sua Giunta: le accuse di disastro ambientale, di avvelenamento dei pozzi ed altre cosucce del genere, mosse dall'autorità giudiziaria a seguito delle scrupolose indagini dai carabinieri del Noe che hanno delineato anche anche pesanti responsabilità di natura amministrativa (le intercettazioni avidenziano inconfutabili complicità da parte di alcuni politici), hanno alimentato un dibattito che ha visto nettamente contrapporsi le tesi innocentiste (sostenute dalla maggioranza di centro destra) e colpevoliste (efficacemente argomentate alla sinistra, in particolare da parte dei rappresentanti di Rifondazione Comunista e del Comitato antidepuratore) che hanno avuto buon gioco nel ricordare la numerosissime denunce che in specie nell'ultimo annno si erano moltiplicate riguardo alla non corretta dìgestione dell'impianto comunale ad opera della cooperativa Codep, i cui vertici sono finiti agli arresti domiciliari, assieme ad altri persone risultate coinvolte, fra le quali il responsabile della sezione territoriale Assisi-Bastia dell'Arpa, il folignate Antonio Bagnetti, 56 anni (di fresca nomina come assessore della giunta di centro destra appena insediatasi a Bastia Umbra) e il perugino Claudio Menganna, 50 anni, anch'egli tecnico della prevenzione in servizio presso la stessa sezione territoriale. Una situazione difficile, dunque, per il sindaco Marcantonini e la sua Giunta, aggravatasi ancora con la perdita della sponda politica che prima degli arresti in questione pareva osse riuscito a trovare anche in alcuni ambienti della maggioranza regionale di centro sinistra che si erano dimostrati più che disposti ad un accomodamento al riguardo . Invece proprio ieri è venuto dall'assessore regionale all'ambiente, e candidato bersaniano alla segreteria regionale del Pd, Lamberto Bottini, il segnale di una brusca inversione di rotta. L'assessore ha dichiarato infatti che "La Regione Umbria promuoverà tutte le iniziative necessarie per tutelare l’interesse della comunità regionale compresa, in caso di processo penale, la costituzione di parte civile. Ciò in linea con le politiche regionali che da sempre hanno posto particolare attenzione alla tutela dell’ambiente, alla salvaguardia della salute dei cittadini e alla lotta contro ogni forma di inquinamento, con l’obiettivo di coniugare la qualità della vita allo sviluppo economico e territoriale dell’Umbria”, auspicando inoltre "che si faccia luce al più presto su ogni tipo di responsabilità legate alla vicenda, esprimendo piena fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine”. Condividi