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CITTA' DI CASTELLO - Il sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini ha inviato una lettera ad Angelo Manzotti, Segretario territoriale Cisl Perugia, e Massimo Venturini, Segretario regionale Flai/Cgil, per sottolineare come fossero basate su fatti inesistenti le accuse che i due sindacalisti avevano mosso all’Amministrazione comunale di Città di Castello in merito alle convenzioni con la Comunità montana per la gestione del verde. “Ho atteso un’intera settimana - sottolinea la Cecchini - nella certezza che, costatato di aver preso un colossale abbaglio, giungesse da parte vostra, magari a mezzo stampa, una chiara smentita a quell’affermazione tanto perentoria (“Si tratta di un gesto grave quello dell’amministrazione di Città di Castello”) quanto fondata sul nulla. Infatti, tra Comune di Città di Castello e Comunità montana c’erano e ci sono due convenzioni per la gestione di aree verdi (Tevere e Graticole) che sono rimaste del tutto inalterate. Come avreste avuto senz’altro modo di verificare ed avrete comunque la possibilità di controllare facilmente, l’accusa che avete rivolto all’Amministrazione comunale di Città di Castello, di mettere a rischio l’occupazione di una quarantina di persone (per lo più giovani) è totalmente destituite di ogni fondamento”. “Per la verità, anche nel caso in cui i fatti falsamente addebitati al Comune avessero avuto un qualche fondamento, sarebbe stato comunque inusuale prendere una posizione tanto netta e determinata senza nemmeno tentare un contatto preliminare con l’Amministrazione comunale per capire che cosa stesse accadendo”. “Tutti possono sbagliare, anche i sindacalisti. E, per quanto ci riguarda, basterebbero due sole righe di comunicato per mettere il Comune al riparo da accuse campate in aria e porre in ridicolo chi le ha mosse”. “È però abbastanza sorprendente che persone con responsabilità non marginali, senza averne alcun concreto motivo, attacchino una città di 40.000 abitanti, creino gratuiti allarmi senza sentirsi in dovere di porre rimedio all’evidente errore commesso, già di per sé tutt’altro che comprensibile e scusabile”. “Non vorrei che si stesse cedendo nella tentazione di recitare una parte a prescindere dai contenuti proprio in un momento delicato e difficile in cui le grida non servono a nulla e provocano anzi danni irreversibili ed il merito delle cose deve essere al centro dell’azione di istituzioni e delle forze economiche e sociali”. “Il mio stupore è accentuato dal fatto che ho esperienza e consuetudine quotidiana di rapporti con le organizzazioni sindacali del territorio, che non hanno nemmeno lesinato critiche quando le hanno ritenute giuste e doverose, ma che si sono sempre attenuti ai dati di fatto, al merito quantitativo e qualitativo dei problemi e delle soluzioni”. “La mia preoccupata impressione è che - conclude il sindaco di Città di Castello - salendo in alto anziché crescere responsabilità e consapevolezza si vada perdendo la cognizione della realtà e che questo induca in errori e superficialità di valutazione e, quindi, in una perdita di affidabilità e autorevolezza di cui non c’è assolutamente alcun bisogno. Anzi”. Condividi