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E' stata condotta in sinergia con la stessa Arpa Umbria e con l'Arma territoriale l'operazione del Noe di Perugia, denominata 'Laguna de Cerdos' e che ha portato all'arresto di dieci persone (4 in carcere e 6 ai domiciliari) e alla denuncia in stato di libertà di altre 86. I particolari dell'operazione sono stati resi noti stamani, in una conferenza stampa dal comandante del Noe di Perugia, capitano Giuseppe Schienalunga, e da quello del Reparto operativo, Pierugo Todini. L'impianto di depurazione, di proprietà comunale e situato a Bettona, era gestito dalla cooperativa 'Codep', costituita nel 1980 da alcuni allevatori di suini per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei reflui zootecnici. Dalle indagini è emerso che in un anno venivano trattati circa 360 mila metri cubi di reflui per il cui smaltimento sarebbero serviti due o tre mila ettari di terreno, a fronte dei 200-300 realmente utilizzati. Il depuratore trattava, oltre ai reflui suinicoli, le acque di vegetazione di frantoi oleari da cui si estrae biogas per la produzione di energia elettrica. Secondo quanto si è appreso stamani nel 2006 la cooperativa risulta aver fatturato un milione di euro a gestori di energia elettrica. L' Arpa Umbria ha offerto ''piena collaborazione con le forze dell'ordine sul traffico illecito di rifiuti'' tanto che alla fine del mese scorso - è detto in un suo comunicato - aveva anche consegnato agli enti locali ed ai carabinieri del Noe uno studio che denunciava ''numerose irregolarità'' nella gestione dell' impianto Codep di Bettona. Già alla fine del 2008, anche a seguito della alterazione dei parametri sullo sversamento di liquami nel Chiascio e nel Topino rilevati dalle sue centraline, aveva inviato segnalazioni scritte al sindaco di Bettona Lamberto Marcantonini, all'assessore regionale all' ambiente, alla procura della repubblica ed al Noe. La situazione ambientale della zona interessata e la gestione del depuratore erano stati oggetto di polemiche anche politiche nell' ambito delle quali il sindaco di Bettona aveva chiesto formalmente il commissariamento del vertice dell' Arpa. Nel comunicato l'Arpa ''ribadisce la propria fiducia sull'operato di Carabinieri e Magistratura. L'Agenzia per l'ambiente, inoltre, intende sottolineare che l'esito di questa operazione condotta dalle forze dell'ordine chiarisce ulteriormente i termini del contenzioso che tra marzo e aprile aveva visto un confronto, anche aspro, tra Direzione Generale e Sezione territoriale di Assisi-Bastia sulla tipologia dei controlli. Un confronto - continua il comunicato - che aveva visto anche schierarsi contro la Direzione di Arpa il sindaco del Comune di Bettona che aveva addirittura richiesto formalmente il commissariamento del vertice dell'Agenzia di protezione ambientale. A questo proposito, e per meglio approfondire la situazione ambientale del territorio compreso tra i comuni di Bettona, Bastia Umbra e Cannara, Arpa - è detto nella nota - ha operato uno studio, che è stato consegnato alla fine di giugno alle Istituzioni locali, oltreché Provincia, Regione e Noe, dal quale emergevano dal registro giornaliero dei movimenti in entrata e in uscita dall'impianto Codep, numerose irregolarità che andavano dal superamento dei limiti di azoto per ettaro stabiliti dalla normativa vigente, all'omessa comunicazione al Comune della disponibilità di terreni ai fine di utilizzazione agronomica dei reflui trattati, fino all'ipotesi di uno smaltimento illecito dei reflui zootecnici''. Condividi