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Orietta Bonifazi TERNI – “Strane manovre sotto il sole d’agosto… se tutto va bene, oppure, se va male, una strategia per il “risanamento dei conti e il piano del nuovo nosocomio in ritardo rispetto ai tempi di marcia prefissati”. Non ci va per il sottile il centrodestra ai primi commenti sulla bocciatura di Imolo Fiaschini. La frase amletica sul bene e sul male della Asl4 è di un ironico capogruppo del Pdl narnese, Sergio Bruschini, che ravvisa “non il siluro ma la bomba” del cambio al vertice dell’Azienda sanitaria. Una movimentazione tra le Asl, più che un rinnovo, per Bruschini, che capacità professionali dei nominati a parte afferma che “se i criteri sono stati oggettivi e l’unico non riconfermato è Fiaschini significa che oggettivamente la Asl4 è quella messa peggio”. Se invece gode di salute di ferro, allora il cambio di Fiaschini potrebbe significare “che magari serva qualcuno piu bravo di lui considerando che si deve realizzare il nuovo ospedale di Narni Amelia e visto che Gubbio, da dove proviene il nuovo presidente, da tempo ha realizzato tutto”. Bruschini conclude dicendo che “come Pdl vigileremo affinche i servizi resi alla salute dei cittadini, che è la cosa che ci interessa, siano sempre al massimo dell’efficienza”. E vigilierà anche l’opposizione ex forzista a cui fa capo il vicepresidente del consiglio regonale Raffaele Nevi, affinché “l’azienda sia trattata come tale e non sia considerata un partito per acquistare consensi”. Per Nevi, non ci sono dubbi: “Anche in sanità si vira a sinistra a Terni. La nomina di Panella è un chiaro segnale in questo senso. Quello che appare all’esterno – conclude Nevi con una punta di preoccupazione per il processo riformatore della sanità pubblica – è che, con buona pace delle ‘pagelle’ della Regione si è proceduto ancora una volta con il bilancino ‘cencelliano’ dando sempre più peso e potere alla parte sinistra della coalizione e si conferma che la sanità continua a essere un campo di battaglia della politica”. Condividi