impianto biogas.jpg
CITTA' DI CASTELLO - Dedicata all’integrazione della toponomastica nelle zone di ultima urbanizzazione e alle energie alternative l’ultima riunione della commissione ‘Assetto del territorio’ del comune di Città di Castello che ha preso fra l’altro visione dell’impianto a biogas, progettato nella zone di Giove, per produrre energia sia elettrica che termica” che è stato presentato dalla Fattoria Autonoma Tabacchi. Si tratta, hanno spiegato il sindaco Fernanda Cecchini e l’assessore all’ambiente Massimo Massetti, di “un tentativo di diversificare le missioni di un’azienda agricola senza rinunciare alla sua natura e allo stesso tempo sperimenta la convivenza tra tabacco e altre colture, andando verso la multifunzionalità”. “Trattandosi del primo impianto che sorge nel territorio - ha aggiunto il sindaco – la centrale può fungere da progetto-pilota, indicando una delle possibili alternative al tabacco e conservando la vocazione agricola del territorio, in cui è integrata nel rigoroso rispetto delle normative vigenti”. Il progetto consiste in un’isola per la produzione di energia elettrica e termica da biogas, attraverso un cogeneratore, che verrebbe alimentato da silo mais e triticale, una semente che cresce nella media collina e che richiede un’irrigazione minima. Si tratta di una filiera corta che verrebbe realizzata su una superficie di quasi tre ettari, attualmente adibiti a tabacco. L’impianto rientra nella categoria compatibile anche da punto di vista urbanistico con la destinazione agricola. Il ciclo si articola nella cultura delle piante che verranno depositate per la fermentazione in appositi contenitori anaerobici, collegati ad un motore capace di produrre fino a 980 Kw elettrici; i residui della materia vegetale saranno utilizzato come compost. L’energia elettrica prodotta sarà acquisita dalla rete Enel mentre quella termica, destinata al teleriscaldamento, potrà essere messa al servizio delle utenze limitrofe. Condividi