PERUGIA – “I Solisti di Perugia” suoneranno a Montone, nell’ ambito della rassegna “Isole”, organizzata dalla Provincia di Perugia. Il concerto, che comincerà alle 21,30 di venerdì 24 luglio, si terrà all’interno della Chiesa di San Francesco. In programma musiche di Gioacchino Rossini “Sonata n°2”, di Vincenzo Merighi “Divertimento per viola ed archi”. Dopo l’intervallo si ritornerà in scena con musiche di Ludwig Van Beethoven, “Quartetto op. 95” in fa minore (detto anche “Quartetto serioso”), nella versione per orchestra d’archi, rivista da Gustav Mahler.
Il titolo del concerto, è: “Stile galante e Pathos romantico all’alba dell’Ottocento”. Il filo rosso che tiene unite tutte le opere messe in programma è lo stesso titolo, in quanto esiste un elemento di continuità in tutti i brani che è il periodo storico. Tutti e tre, infatti, sono stati composti nello stesso ventennio, indicativamente dal 1805 al 1825. La prima parte del concerto, quella di Rossini e Merighi, è molto proiettata all’ indietro, verso il ‘700.
“Uno stile galante – spiega Cecilia Berioli, musicologa e primo violoncello dell’Orchestra -, operistico, molto grazioso, brillante, leggero e pieno di coloriture”. Per quanto riguarda il Quartetto Serioso di Ludwig Van Beethoven, invece, è interamente proiettato in avanti, anche se contemporaneo alle altre opere. “L’opera – annota Berioli – indica un colore decisamente irrequieto e di tormento interiore”. Dopo aver scritto il Quartetto, Ludwig Van Beethoven ha lasciato trascorrere circa quindici anni prima di rimettere mano alle ultime opere: quelle della estrema maturità, che coincidono con gli ultimi due anni di vita del grande compositore. “In quest’ opera – spiega Berioli – si usano delle formule compositive che si ritroveranno molti anni dopo”.
In sostanza i Solisti di Perugia hanno scelto tre brani che rappresentano la specificità culturale dei primi dell’800, in cui convivono due anime: una che guarda alla tradizione e un’ altra proiettata in avanti. Ludwig Van Beethoven, infatti, è in anticipo sui tempi e certe sue formule saranno riprese solo molto più tardi da altri compositori.
La chiesa e l'annesso convento di San Francesco.
Si tratta di una costruzione tipicamente gotica, del primo decennio del Trecento, delle cui origini restano molte tracce. La chiesa è composta da un' unica navata con copertura a capriate e termina con un abside poligonale con bifora al centro e monofore laterali, le quali illuminano l' austero interno con il pulpito, il bancone dei Magistrati ed il cinquecentesco coro intagliato. Delle meravigliose opere d' arte che l' arricchivano, due si trovano attualmente a Buckingham Palace ed alla National Gallery di Londra: la Madonna in trono con Bambino e Santi di Berto di Giovanni e la Madonna in gloria di Luca Signorelli. Restano gli affreschi di Bartolomeo Caporali eseguiti per l' altare votivo dei Fortebracci e la tela dipinta a tempera raffigurante la Madonna del Soccorso (il Gonfalone), attribuita allo stesso autore, dove in basso è rappresentata la Montone dell' epoca. Lo splendido portone in legno di noce è un' opera d' intarsio di Antonio Bencivenni da Mercatello (1519). L' annesso convento con l' elegante chiostro cinquecentesco è la sede del museo comunale.
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