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PERUGIA - “La politica regionale sulla mobilità ha sempre prestato grande attenzione a quella alternativa, anche per le caratteristiche morfologiche delle nostre città. L’inserimento del Minimetro nelle opere infrastrutturali nel secondo atto integrativo dell’Intesa Quadro del novembre 2002, sottoscritto tra Governo e Regione nell’agosto 2008 è in linea con quanto previsto da Piano regionale dei trasporti che al capitolo C, paragrafo 2.8.4 (Interventi su rete) stabilisce che il potenziamento della penetrazione urbana dalla stazione Fcu di S.Anna al centro storico di Perugia, si ottiene collegando con un sistema di trasporto di questo genere anche la stazione del Pincetto del Minimetro, creando una rete continua, per rendere maggiormente accessibile il centro storico”. Questa la risposta dell’assessore alla mobilità alternativa, Silvano Rometti all’interrogazione del consigliere Franco Zaffini (AN_Pdl) che chiedeva di conoscere quale fosse il “presupposto autorizzativo di indirizzo della Regione, e nello specifico del Consiglio regionale che è l’unico organo titolato ad approvare le linee di politica regionale, riguardo alla scelta di inserire Minimetro tra le opere infrastrutturali strategiche, al momento di sottoscrivere l’Intesa generale quadro, nel suo secondo atto integrativo dell’agosto scorso”. Zaffini ha spiegato che in tutti i presupposti programmatori citati nella premessa dell’accordo (Intesa generale 2002, Primo atto integrativo 2004, Disegno strategico territoriale 2008, delibera Cipe 2001) il Minimetro non è mai citato, “né tantomeno appare nei vari Documenti annuali di programmazione (2006, 2007 e 2008) come pure nella delibera del Consiglio regionale n. 79 del 2006, relativa alle infrastrutture per la mobilità e i trasporti regionali”. Secondo l’esponente del Pdl, la Giunta regionale, “di sua iniziativa, travalicando le sue competenze, ha deciso di inserire il Minimetro, questo enorme, faraonico buco economico nelle casse comunali di Perugia, chiedendo 100 milioni per la seconda tratta. Da sottolineare che, contemporaneamente la Regione evita di riconoscere al Trasporto pubblico, contributi legati all’accisa sui carburanti e risorse per il rinnovo contrattuale dipendenti trasporti, tutto questo a beneficio di un’opera che serve solo a solleticare le mire dell’Amministrazione della città di Perugia”. Condividi