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PERUGIA - "Un atto importante come il calendario venatorio, è risaputo, genera sempre discussioni, dettate dalla volontà di ciascuno di ottenere qualcosa di diverso e più favorevole nei confronti della propria forma di caccia. Ma crediamo che questo calendario, calato nell’attuale situazione legislativa italiana, rappresenti un risultato comunque valido, che mette in equilibrio tutte le diverse forme di caccia, come giustamente ci viene richiesto di fare dalla base. Non tutte le nostre proposte sono state accettate, si pensi ad esempio alla quaglia, ma molte altre sì. Abbiamo condiviso il percorso, che l’assessore ha intrapreso, di discussione alle varie riunioni della consulta, e siamo rispettosi comunque delle autonomie decisionali della Regione. Quindi nessun blitz, come abbiamo letto in qualche articolo di stampa, ma un percorso cui tutti hanno potuto partecipare, in trasparenza e sempre nelle sedi opportune". Cosi la Federcaccia dell'Umbria replica alle dichiarazioni rilasciate dal consigliere provinciale dell'Idv, Franco Granocchia, in occasione di una recente conferenza stampa svoltasi nei giorni scorsi nella sede della Provincia di Perugia. Il documento così prosegue: "Parlare di blitz ci sembra una strumentalizzazione, pratica alla quale purtroppo siamo avvezzi specialmente in periodo di tesseramento. Respingiamo quindi il tentativo di alimentare ancora più confusione tra i cacciatori, creando inutili divisioni, a maggior ragione nel momento in cui, a livello nazionale, si sta con forza cercando di ritrovare una possibile e auspicata unità". "Abbiamo letto, inoltre, in un articolo di stampa, di una conferenza organizzata da alcune associazioni venatorie e non, durante la quale il consigliere provinciale Granocchia ha asserito che la Provincia deve riappropriarsi della delega alla caccia. Se ciò significa togliere la gestione dell’attività venatoria agli Ambiti territoriali di caccia, a talescopo deputati dalla legge quadro nazionale, allora le affermazioni di Granocchia sono a nostro avviso antiquate, superate, frutto di una visione miope che rimanda alla fine degli anni Ottanta, quando ancora il mondo venatorio non aveva fatto la scommessa di riappropriarsi della gestione del territorio a caccia programmata". "E su queste dichiarazioni, poiché sulla stampa è apparso che Granocchia ha parlato a nome di tutta la Provincia, chiediamo che il nuovo presidente della giunta provinciale dottor Guasticchi si pronunci quanto prima, perché come Federcaccia vorremmo conoscere il suo parere. Auspichiamo una netta e drastica presa di distanza da parte di Guasticchi nei confronti delle parole di Granocchia circa la gestione: ciò non dovesse succedere, per Federcaccia sarebbe equivalente a una dichiarazione di guerra nei confronti dei cacciatori e dell’attività venatoria programmata con criterio". "Non sappiamo, infine, se queste infelici affermazioni di Granocchia siano condivise anche da altre associazioni venatorie, presenti nei Comitati di gestione degli Atc e anche in quella conferenza stampa. Così fosse, correttezza vorrebbe che i rappresentanti di tali associazioni si dimettessero oggi stesso dagli Atc". Condividi