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TERNI - Da un dettagliato articolo a firma di Federico Zacaglioni, pubblicato stamani dal Corriere dell’Umbria, apprendiamo che la ThyssenKrupp subirebbe una perdita stimata in circa un miliardo e mezzo di euro e che “A pesare di più nell’andamento negativo dell’ultimo periodo sono i settori tecnologici: da quelli più vicini all’automitive, il segmanto produttivo più in crisi all’interno del panorama industriale internazionale, ai cantieri navali”. Zacaglioni mette in relazione questa notizia con il ritardo nella presentazione da parte della stessa ThyssenKrupp nel presentare il piano di ristrutturazione del personale, anticipato a marzo con il documento sull’andamento del primo trimestre, che dovrebbe riferirsi ad un esubero di almeno duemila dipendenti in tutta Europa. Piano che sarebbe invece slittato al 14 agosto, “quando verrà presentata anche la relazione sull’andamento del terzo trimestre fiscale”. Per quanto riguarda Terni, all’appuntamento con la verifica di ferragosto sul personale e sui costi, l’acciaieria di Viale Brin si presenterebbe con un piano speciale di contenimento dei costi medesimi al quale si starebbe lavorando da alcune settimane. Quali i contenuti di questo documento? Due i filoni principali stando alle anticipazioni di Zacaglioni, che verranno attivati dal prossimo ottobre: “la riduzione dei costi gestionali e amministrativi delle controllate Titania e Tubificio, la prima destinata a diventare un reparto della Tk-Ast e la seconda gestita con l’accentramento delle funzioni manageriali alla casa-madre; in secondo luogo l’ottimizzazione delle spese per servizi e approvvigionamenti”. Saranno fondamentali in questo caso – nota sempre Zacaglioni – “i provvedimenti governativi sull’energia, che dovrebbero portare ad una forte contrazione dei costi sul versante elettrico e gli investimenti previsti per la realizzazione della centrale da 94 megawat. Inoltre è stato esternalizzato il reparto di produzione dei gas industriali, grazie all’accordo con la Linde Gas”. Tutto qui? Secondo Zacaioni Harald Espenhahn, l’amministratore delegato, sarebbe convinto della sufficienza di queste misure per “aggredire la ripresa” ed evitare esuberi a ferragosto, se non che è proprio il periodo indicato dal gruppo per ufficializzare i tagli di personale che ci lascia poco tranquilli. Nel momento più alto delle ferie estive, quando cioè la gran parte dei lavoratori è lontana dallo stabilimento, quasi ad esorcizzare energiche reazioni in caso di notizie non proprio confortanti. Attenzione, dunque, a brutte sorprese al momento del rientro in frabbrica. Condividi