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TREVI - Il “Voodoo Festival”, manifestazione giunta alla sesta edizione, anche quest’anno metterà al centro le contaminazioni della world music contemporanea provenienti dal patrimonio culturale nazionale e internazionale. “Suoni senza confini” è il sottotitolo della rassegna, anche se la musica a volte può fondersi in maniera caratterizzante con il luogo in cui viene rappresentata. Il centro storico di Trevi, in tal senso, in estate diventa inequivocabilmente spazio privilegiato per assistere alle performance musicali di straordinari artisti. Molto suggestive, infatti, le due location in cui tutto si svolge, come la splendida piazza Mazzini, cuore della cittadina umbra, e da questa edizione anche il Ninfeo-Parco di Villa Fabri, magnifico luogo riaperto al pubblico di recente dall’Amministrazione comunale trevana (in caso di maltempo gli spettacoli si terranno al Teatro Clitunno). Con i cinque appuntamenti in programma, previsti per il 22 luglio, il 1° agosto, il 4 agosto, il 7 agosto e il 13 agosto 2009, torna quindi per quest’estate la serie di concerti della rassegna musicale trevana, tutti inseriti come di consueto all’interno del più ampio cartellone di “Trevi in Piazza” (iniziative estive organizzate dal Comune di Trevi e dall’Associazione Pro Trevi che si svolgono dal 22 luglio al 23 agosto). L’edizione di quest’anno del Voodoo Festival è inoltre organizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale “l’occhio l’orecchio e la bocca” di Umbertide, uno dei jazz club più attivi dell’Umbria. In grande evidenza ancora una volta la grande musica con molte interessanti proposte e soprattutto con tutti i concerti in cartellone ad ingresso gratuito. Il “Voodoo Festival - Suoni senza confini” ospita pure in questa edizione musicisti interpreti di universi sonori estremamente diversi, ma tutti accomunati dal grande impatto emotivo che sanno provocare nel pubblico di appassionati e non. La direzione artistica del Festival, a cura di Marco Sarti, ha puntato al jazz italiano e internazionale e alla world music con le contaminazioni etniche e soprattutto la qualità sempre di alto livello: il primo concerto dell’eccezionale trio di Peter Erskine sarà poi seguito da altri grandi performer di generi molto diversi come i Malicanti (“Pizziche e taranta dei vecchi cantori di Puglia”); Kalerom ovvero “La notte dei gitani” presentata dalle due formazioni Taraf da Metropulitana e Acquaragia Drom; il duo formato da Paolo Rocca (clarinetto) e Fiore Benigni (organetto) con lo spettacolo “Clarinetto, organetto e altre meraviglie”; e infine i Bad Boys con il celebre batterista jazz Fabrizio Sferra come membro della formazione. In piazza Mazzini ancora risuonano gli echi delle note dei grandi musicisti che sono passati al “Voodoo Festival” lo scorso anno: Diane Schuur, la coppia Emmanuel Bex e Ramberto Ciammarughi, il Giovanni Tommaso “Apogeo Quintet”. E per le precedenti edizioni possiamo ricordare, tra gli altri, Scott Henderson, Nelson Veras, Fabio Zeppetella, Roberto Gatto, Emmanuel Bex, Mike Stern, Sara Tavares, Bia, Free Hole Negro, Ghassan Mawlawi & Bebo Baldan Ensemble, Marco Pereira, David Murray, Rabih Abou Khalil, Trilok Gurtu, Omar Sosa, Miroslav Vitous, Fanfara Tirana, ‘Nguyen Le. Negli anni, insomma, la scelta dei concerti e dei suoi interpreti ha sempre cercato di puntare all’anima misteriosa e intrigante della world music contemporanea e al jazz più libero e pieno di contaminazioni. Quest’anno si inizia il 22 luglio, nel Parco di Villa Fabri, con il Peter Erskine Trio. Peter Erskine può essere considerato uno dei batteristi che hanno fatto la storia di questo strumento. Dopo aver iniziato a 4 anni a suonare la batteria, ha cominciato la sua straordinaria carriera all'età di 18 anni con la Stan Kenton Orchestra. Successivamente ha militato nei Weather Report durante il periodo del massimo successo di questa straordinaria band, registrando in quattro anni cinque dischi, compreso un premio Grammy Award con “8:30". Questo eccezionale musicista sarà in concerto a Trevi, con il trio, affiancato da Lennart Aberg (sax) e Christian Spering (basso). Il 1° agosto toccherà ai Malicanti con lo spettacolo “Pizziche e taranta dei vecchi cantori di Puglia” in Piazza Mazzini. L’atmosfera che riescono a creare con le loro sonorità è ricca, piena di sfumature emotive, ma che rimanda alla semplicità della musica tradizionale. Merito delle pizziche e tarantelle del Gargano e del Salento ed anche delle voci di tutti i componenti, dai timbri interessanti e con codici propri della musica contadina. I Malicanti eseguono così nei loro concerti repertori tradizionali del mondo rurale delle Puglie appresi in anni di convivenza e apprendistato con alcuni anziani cantatori e suonatori. Presso il Parco di Villa Fabri si torna il 4 agosto con Kalerom (Taraf da Metropulitana e Acquaragia Drom). Una vera e propria “notte dei gitani”, con acceso il grande fuoco della festa. Kalerom è lo spettacolo che combina le musiche delle province zingare d'Italia degli Acquaragia Drom, gruppo storico della musica popolare italiana, e le melodie d'amore - dall'Oltenia rumena - dei Taraf da Metropulitana, trascinante ensemble di musicisti zingari. Una sarabanda sonora, condita da balli e da gag, da musiche passionali e ritmi frenetici, che partono dalla Transilvania e dai Carpazi per arrivare alle melodie popolari italiane e ai successi internazionali eseguiti alla maniera "zingara". Il duo composto da Paolo Rocca e Fiore Benigni suonerà in piazza Mazzini il 7 agosto. “Clarinetto, organetto e altre meraviglie” può essere uno dei titoli per spiegare i loro spettacoli. Nato dall’originale accostamento di clarinetto ed organetto, il duo formato da Paolo Rocca (clarinettista di Moni Ovadia) e Fiore Benigni (organetto diatonico) presenta un ampio repertorio in grado di attingere alle complessità armoniche e ritmiche e agli idiomi musicali più diversi: dalla musica klezmer al choro brasiliano, dai geampara rumeni al moderno tango-jazz. Punto di unione e loro stella polare il costante riferimento alla tradizione popolare italiana dalla quale hanno attinto i loro background musicali. Non mancano, come frutto di un attento lavoro e come virtuosa manifestazione di flessibilità artistica il rimando a brani originali di loro composizione, che stemperano l’intenso rigore esecutivo in un lirismo fresco ed essenziale. Il “Voodoo Festival” si chiuderà il 13 agosto con il concerto dei Bad Boys, sempre in piazza Mazzini. Incursioni nei temi pop più vari rivisitati però in chiave jazz. Il suggestivo percorso musicale dei Bad Boys va in questa direzione sonora. Ecco allora prendere forma, e sostanza, originali arrangiamenti su pezzi di artisti molto diversi come, tra gli altri, Battisti, Manu Chao e Les Negresses Vertes. Toti Panzanelli (chitarra), Marco Sarti (contrabbasso) e Francesco Diodati (chitarra) sono i musicisti di questo progetto che li vede protagonisti insieme ad un grande interprete della batteria come Fabrizio Sferra, tra gli artisti jazz italiani più apprezzati anche all’estero. Insomma, un mix di talenti che non mancherà di stupire. Condividi