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Andrea Liberati, Segretario Legambiente Umbria L’emergenza ambientale locale, che, in questo momento, maggiormente ci preoccupa e ci impegna è il probabile grave inquinamento da diossine ed IPA(idrocarburi poliaromatici) a Strocone. Probabile, perché solo mercoledì si sapranno (forse) i risultati definitivi delle analisi effettuate dall'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale). Tutte le informazioni in nostro possesso lasciano comunque ragionevolmente immaginare un grave inquinamento da diossine. Come sapete nella zona industriale di Vascigliano di Stroncone è scoppiato un incendio, durato molti giorni, in un capannone di un rottamatore di auto e quindi pieno zeppo di plastica ed altri rifiuti potenzialmente molto pericolosi. Naturalmente la grande nuvola di fumo originata dall'incendio (e che ha avvolto oltre al territorio di Stroncone anche le località più vicine di Terni e Narni) era carica degli inquinanti che si sprigionano in questi casi e, soprattutto, benzene e polveri sottili in quantità ben oltre la soglia di allerta. Una forma di inquinamento dell'aria grave che però era destinato, e così è stato, a rientrare, nel giro di qualche giorno, nei limiti di legge. Quel che resta, ed è destinato a durare a lungo, è un inquinamento diverso e che riguarda principalmente il terreno: l'inquinamento da diossine. Quello da diossine, ove confermato, è un inquinamento destinato a durare nel tempo. A rimanere potenzialmente pericoloso molto a lungo, perché difficile e costoso da bonificare e le diossine possono entrare, senza le dovute precauzioni, nel nostro ciclo alimentare con gravi rischi per la salute. Quel che Legambiente sta facendo, in questo come negli altri casi, è battersi, prioritariamente, perché venga rispettato il diritto dei cittadini ad essere informati: senza minimizzare, senza nascondere nulla, con parole chiare e semplici, comprensibili da tutti i cittadini. Questo è il ruolo che maggiormente compete ad un'associazione come la nostra considerando anche che, in questa occasione, la magistratura ha subito messo in moto le indagini, ARPA e Provincia stanno facendo le analisi, mentre la popolazione, già comprensibilmente molto preoccupata, è stata sostanzialmente lasciata senza notizie; eccezion fatta, naturalmente per gli operatori dei media che stanno facendo bene il loro mestiere, e per il direttore di ARPA della provincia di Terni che ha partecipato alle assemblee dei cittadini rispondendo – fino a prova contraria ed indipendentemente dal giudizio che ciascuno può avere a proposito di questa Agenzia – senza reticenze alle domande. Grande assente, e ci dispiace rilevarlo visto che è stato appena eletto, il Sindaco a cui ricordiamo che è il primo garante e responsabile della salute dei propri cittadini: e la doverosa, seppur tardiva, ordinanza (analoghe ordinanze per Terni e Stroncone) che vieta il consumo degli ortaggi, dei cereali, delle carni e degli altri alimenti d'origine animale, senza ulteriori spiegazioni, senza incontri con i cittadini ha inevitabilmente aumentato l'allarme. Nelle righe precedenti ho ripetuto spesso la parola potenzialmente perché con le giuste informazioni si sarebbero potuti minimizzare i rischi che la popolazione ha corso e, cosa ancora più importante, si possono minimizzare e forse evitare i rischi futuri. Questo è stato subito ben compreso dai cittadini che (come in passato in occasione di situazioni analoghe ma meno gravi) si sono subito attivati: si sono costituiti in comitato, raccolgono firme, fanno assemblee molto partecipate, dialogano coi media, insistono, anche con manifestazioni civili e pacifiche, per parlare con le autorità competenti ed esigono di essere informati, in modo continuo, su quello che è successo e su quello che può ancora succedere. Il nostro Circolo di Stroncone è molto attivo e la sua Presidente è ascoltata e rispettata dai cittadini, anche grazie alle passate vertenze ambientali, a cui Legambiente ha partecipato con ed a fianco dei cittadini; vertenze condotte a buon fine e grazie alle quali s'è riusciti (per citare solo le ultime) a fermare le attività di una fabbrica altamente inquinante fino alla messa a norma dei suoi camini e, soprattutto, ad impedire la costruzione di una centrale a biomasse da 12 MW; vertenza, quest'ultima a causa della quale i nostri soci, e gli altri membri più attivi del comitato, sono stati denunciati dal Sindaco ed ora affronteranno il processo. I nostri soci di Stroncone sono attivi nel comitato mentre tutta Legambiente (i circoli di Terni e Narni, le nostre strutture scientifiche e legali regionali e nazionali) è al fianco del comitato mettendo a disposizione, concordando le modalità, l'esperienza di un'intera associazione, diffusa su tutto il territorio nazionale, maturata in tante situazioni, sicuramente ben più gravi, da Seveso a Taranto. Questo crediamo sia il modo coerente di mettere in pratica l'ambientalismo politico e scientifico che è il nostro “marchio di fabbrica” e di praticare un corretto rapporto coi cittadini coinvolti in prima persona. In questa fase la cosa più importante è raccogliere le domande giuste e pretendere da chi di dovere risposte chiare e sincere: Quali rischi hanno corso i cittadini nella prima fase dell'incendio? C'erano tutte le condizioni, previste dalla legge per la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini che abitano nelle vicinanze? Quali rischi hanno corso i lavoratori, i cittadini, quelli che abitano nelle immediate vicinanze e quelli comunque coinvolti, a causa dell'inquinamento atmosferico? Sono state messe in atto tutte le azioni per l'emergenza nei tempi e nelle modalità previste dalla legge e consigliate dalla precauzione che è principio scientifico e di buon senso? Ci sono categorie particolari di cittadini, come donne incinte, bambini, anziani, malati, ecc. che possono aver riportato conseguenze ancor più gravi? E' prevista un'indagine medica almeno per le categorie più a rischio? E' cessato l'allarme per l'inquinamento atmosferico? Quali sono i dati dell'inquinamento atmosferico ed il suo livello di gravità? Quali sono i dati dell'inquinamento del terreno da diossine? Quali sono i comportamenti per prevenire nell'immediato i rischi da diossina? Bastano le indicazioni dell'ordinanza? Chi farà rispettare quei divieti, considerate anche le ripetute voci di violazioni delle stesse ? Ci sono rischi diversi da quelli di assunzione di diossine attraverso gli alimenti, ad esempio i bambini possono riprendere a giocare all'aperto? Sono state attivate o per lo meno preparate le pratiche per attivare la bonifica? E le procedure per ripagare dei danni subiti dai privati e dalle aziende? Cosa si intende fare perché simili calamità non si ripetano considerata anche la vicinanza di abitazioni alla zona industriale? Cosa intendono fare il Sindaco e le altre autorità per rispettare il diritto dei cittadini ad essere informati? Intende il Sindaco in prima persona o con suo delegato mantenere una canale di comunicazione aperto con i cittadini, i loro comitati, le loro associazioni? Intende il Sindaco concedere l'uso di locali idonei ad ospitare le riunioni dei cittadini durante il periodo di maggiore allarme sociale? Queste sono le principali domande che sono emerse dal confronto tra i cittadini, dettate dalle competenze specifiche così come dal semplice buon senso e che comunque nascono da chi conosce bene, perché le vive in prima persona, i problemi (e le soluzioni) del luogo in cui vive. Questo è anche il sale della civilissima partecipazione democratica che i cittadini di Stroncone reclamano e praticano e che sarà lo strumento più importante per ottenere il rispetto di tutti i propri diritti, personali e collettivi. Condividi