SAN GIUSTINO - Si è svolto questa mattina nella sala consiliare del palazzo municipale di San Giustino il Consiglio comunale. In apertura di seduta il sindaco Fabio Buschi ha relazionato sul tavolo contro la crisi attivato a livello comprensoriale alcuni giorni fa ed ha lanciato un appello istituzionale per la realizzazione delle grandi opere, Piastra logistica ed E78, «ormai improrogabili e fondamentali per permettere all’Altotevere di uscire dalla grave congiuntura economica che anche qui fa scricchiolare il sistema impresa con riflessi pesanti sulle famiglie».
Buschi ha definito «imbarazzante» il ritardo sulla realizzazione della piastra logistica che dovrà sorgere a cavallo tra Città di Castello e San Giustino e sulla progettazione del tratto umbro della Due Mari. «Speriamo - ha sostenuto - per quanto riguarda la Piastra logistica, (sappiamo che ci sono problemi relativi alla gara di assegnazione dell’appalto) che la Regione possa essere messa nelle condizioni di operare concretamente il prima possibile.
La piattaforma di interscambio merci infatti - ha proseguito - rappresenta un importante volano di sviluppo per tutto il nostro Comune sia in termini di occupazione che di opportunità».
Buschi ha poi toccato l’altra questione calda della E78-Due Mari, la cui scelta del tratto umbro di passaggio ha messo il progetto in una situazione di stallo «nonostante - ha puntualizzato - non ci siano più alibi da parte di nessuno per giustificare tale ritardo. I Comuni dell’Altotevere già da tempo hanno messo a disposizione i loro territori ed occorre che sia il Governo che la Regione facciano sistema per sbloccare la progettazione».
Il discorso grandi opere è stato inserito da parte di Buschi in un contesto più ampio che riguarda lo stato di crisi dell’Altotevere e le varie misure prese in accordo con sindacati ed imprenditori nell’incontro che si è svolto alcuni giorni fa a Città di Castello.
In merito a ciò, e vista la delicatezza delle situazioni, il sindaco ha suggerito a margine delle comunicazioni, di indire un Consiglio comunale monotematico «su crisi e misure per uscirne» che sarà convocato per settembre.
Respinta la richiesta di dimissioni del vice sindaco Dini avanzata dal centro destra
«Nessuna incompatibilità per il vicesindaco Silvia Dini». E’ stato respinto a maggioranza (voto favorevole di Centrodestra per San Giustino e contrario del Centrosinistra) l’ordine del giorno presentato da tutti i consiglieri del'opposizione col quale chiedevano le dimissioni del vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici ingegner Silvia Dini.
Oltre un’ora di dibattito sull’argomento ha impegnato la massima assise con il centrodestra che ha annunciato di voler proseguire su questo versante dimostrando l’incompatibilità, mentre il centrosinistra si è stretto attorno alla Dini.
Il sindaco Fabio Buschi ha spiegato «che non c’è alcuna incompatibilità giuridica» ed ha citato i pareri sull’argomento del «Ministero dell’Interno che ha inteso disciplinare l’attività professionale privata del titolare di uffici pubblici imponendo un astensione della propria professione piuttosto che quella dalle attività dell’ufficio pubblico, senza prevedere neppure in caso di inosservanza la decadenza dalla carica ricoperta. Pertanto - ha concluso Buschi - all’ingegner Silvia Dini incombe il dovere deontologico, e su tale aspetto ci conforterà il parere dell’Ordine professionale a cui la Dini si è rivolta, e politico prima ancora che giuridico, di rispettare il dettato dalla legge, ma sarebbe una grave lesione ai diritti costituzionali di accesso ai pubblici uffici pretendere di introdurre per tale via una causa di incompatibilità che non è prevista dalla legge».
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