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dal nostro inviato all'Aquila Nicola Bossi Quattro consiglieri comunali del Comune dell'Aquila si sono incatenati ad una inferriata nei pressi della rotonda di piazza d'Armi. I consiglieri protestano contro il G8 e il governo per la questione delle tasse. "Dal primo gennaio del prossimo anno gli aquiliani - spiega Luigi D'Eramo, capogruppo de La Destra - dovranno pagare i contributi sospesi in questi mesi a causa del sisma. Stiamo parlando di 530 milioni di euro. È una vergogna perché agli umbri terremotati sono state richieste le tasse soltanto dopo 12 anni e soltanto il 40 per cento del totale. In questa maniera il Governo vuole nettamente penalizzare la regione Abruzzo". Gli altri consiglieri incatenati sono Enrico Barelli di Rifondazione comunista, Luigi Faccia di una lista civica d'opposizione e Francesco Valentini del Partito democratico. I politici aquilani si battono anche per i mancati contributi ai lavoratori e agli autonomi promessi dal Governo ma mai arrivati. Sempre restando sul fronte delle proteste, è partito da via Strinella, all'Aquila, il serpentone dei movimenti civici aquilani che raggiungeranno la villa, zona del centro storico, per protestare contro la visita delle first lady avvenuta questa mattina in piazza Duomo. Il corteo, formato da circa 200 persone - stanno arrivando delegazioni dei movimenti no global da tutta Europa - ha adottato questo slogan al femminile: "First lady al centro, a noi solo terra e cemento". Molti dei manifestanti per simboleggiare il loro essere sfollati portano in corteo il vassoio dei pasti che di norma viene utilizzato nelle mense delle tendopoli. Condividi