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PERUGIA - Pareri contrastanti tra i legali delle difese e quello di parte civile al termine dell'udienza di oggi del processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher. ''E' importante - ha detto l'avvocato Luciano Ghirga, uno dei difensori della giovane americana - sia emerso che si e' trattato di un unico aggressore. Il coltello poi non e' l'arma del delitto e per le impronte non si puo' dire se sono di sangue''. Riguardo all'ipotesi di ''contaminazione in laboratorio'' del Dna della Kercher sul coltello, il legale ha spiegato che la difesa della Knox ne parla ''non pensando a un atto doloso ma legato ai tanti reperti analizzati''. ''Vista l'esigua quantita' del materiale genetico - ha aggiunto - pensiamo che possa essersi strusciato con qualcosa''. Di giornata ''estremamente positiva'' ha parlato l'avvocato Luca Maori, uno dei difensori del giovane pugliese. ''Anche in base ai consulenti della Knox - ha aggiunto - c' e' stato un unico soggetto che ha compiuto l'omicidio''. Per l'avvocato Francesco Maresca, legale di parte civile per la famiglia Kercher, ''si continuano a cavalcare le solite ipotesi prive di supporto scientifico oggettivo''. ''Non e' stato portato alcunche' - ha aggiunto - a supporto della tanto paventata contaminazione''. Condividi