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GUBBIO - Riportiamo integralmente i contenuti della delibera approvata questa mattina dalla Giunta comunale di Gubbio riguardo al vertice G8 in programma a L’Aquila dall’8 al 10 luglio. «Siamo contrari al G8, e siamo in particolare contrari al G8 a L’Aquila. Sono passati otto anni dal G8 di Genova e bruciano ancora le ferite inferte dal sovvertimento dell’ordine democratico che ha caratterizzato le giornate genovesi che hanno avuto l’apice con l’uccisione del giovane Carlo Giuliani; le ragioni per essere contrari al G8 di allora, che il Comune di Gubbio manifestò partecipando al grande corteo che venne concluso in un bagno di sangue col massacro di persone miti e civili da forze del “disordine” predisposte all’assalto violento e vigliacco, sono ancora più forti oggi; la crisi della finanza speculativa e dell’economia basta sulla dilatazione di consumi e sullo spreco delle risorse naturali confermano che la globalizzazione che vogliono imporre i padroni del mondo (a volte otto altre volte venti) non è più sostenibile per i cittadini e per il pianeta; a queste ragioni si somma l’assurdità della scelta de l’Aquila come sede per questo raduno; il territorio abruzzese si appresta a vivere la fase più drammatica del dopo terremoto, dove la militarizzazione è sempre più sofferta dagli sfollati, dove le scelte della ricostruzione vengono calate dall’alto dal commissario delegato Bertolaso azzerando sul nascere ogni tentativo di partecipazione, dove vengono proibite libere assemblee nelle tendopoli, dove la tragedia si trasforma in occasione per il piano di speculazione edilizia che il governo Berlusconi aveva già pronto nel cassetto. Questa emergenza non esclude nessuno: la pratica autoritaria avallata dal Decreto 39/2009 rappresenta un allarme democratico che riguarda il futuro di tutto il nostro paese. In queste condizioni, il peso dello svolgimento del G8 sarà insostenibile: pensiamo allo schieramento di forze dell’ordine (per cui si parla già dalla settimana prima del vertice della preventiva chiusura delle principali vie di comunicazione con l’esterno), pensiamo allo stato di libertà vigilata in cui le migliaia di persone che oggi vivono nelle tendopoli saranno costrette a sopportare. In quel momento le genti abruzzesi esperiranno la dura contropartita della menzogna che i media hanno contribuito a creare, far credere che il G8 a L’Aquila possa essere una positiva vetrina per la terra dei terremotati, vero e proprio colpo di genio di Berlusconi. Saranno giornate di rabbia, ma anche di sempre maggiore sofferenza per chi ha già perso tutto o molto. Le organizzazioni attive quotidianamente sul territorio abruzzese sono impegnate in prima istanza a portare avanti la battaglia per la democrazia nella ricostruzione, che adesso viene imposta dall’alto, scavalcando anche le più tradizionali forme di rappresentanza democratica. Hanno bisogno di tutta la loro forza per vincere, per non restare schiacciati dalla speculazione dell’economia della crisi, ma anche per tentare di ricostruire dalle macerie nuovi rapporti sociali. E’ in considerazione di questa eccezionale condizione del territorio aquilano e abruzzese che dette organizzazioni hanno ritenuto non sostenibile lo svolgimento di un controvertice NO G8 e corteo internazionale data la complessità anche organizzativa che esso comporterebbe, che probabilmente sarebbe difficilmente compresa dalla popolazione. E’ nel rispetto di questo indirizzo che il Comune di Gubbio non sarà presente alle iniziative che sono state programmate per il prossimo 10 luglio. Allo stesso modo il Comune di Gubbio manifesta la propria contrarietà al G8, in particolare al G8 organizzato a l’Aquila. Ci impegniamo affinché questa possa essere l’occasione per pensare a nuove forme di risposta alle politiche globali: esprimiamo solidarietà e vicinanza alle numerose iniziative che sono già in preparazione e già realizzate nel resto del paese, a partire dalla Giornata dell’indipendenza che i No Dal Molin hanno tenuto il 4 luglio a Vicenza e repressa dalla violenza delle forze del “disordine”, daremo il nostro contributo a costruire un “controvertice diffuso” sul territorio nazionale, con la costruzione di forum ed iniziative in cui verranno trattati ed agiti i temi delle alternative alle crisi globali a partire da quello della ricostruzione sociale, dalla lotta alla devastazione ambientale a quella contro le guerre preventive globali, dalla difesa della laicità alla ricostruzione sociale nel dopo terremoto aquilano. Costruire un altro mondo non solo è possibile ma è necessario.» Condividi