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Cambiamento e discontinuità, analisi della realtà e dei bisogni, valorizzazione massima delle grandi risorse della nostra terra. Il programma di Marco Vinicio Guasticchi, Presidente della Provincia di Perugia, si incanalerà su queste priorità. “Le direttrici fondamentali del nostro progetto – a giudizio del Presidente della Provincia - sono racchiuse tutte in pochi concetti chiave: messa in rete delle risorse, pianificando, individuando strumenti progettuali e luoghi di decisione condivisa. Penso, ad esempio, alle pressanti tematiche dello sviluppo economico, della mobilità, del lavoro. Penso alla formazione dei nostri giovani, alla gestione del territorio, alla sicurezza dei nostri cittadini. La nostra idea, che è insieme sfida di guardare al futuro, parte dalle potenzialità, ancor oggi solo parzialmente espresse, che il nostro territorio ci offre. Mi riferisco alle realtà di un tessuto laborioso di piccole e medie imprese artigiane che sono traino e volano dell’economia. Penso al cospicuo patrimonio di beni archeologici, museali e paesaggistici che il nostro territorio ci offre. Penso alla qualità, alla tipicità della nostra agricoltura. E’ in questo terreno che dovremmo orientare il nostro fare, è in queste sfide che dovremmo misurarci. Lo faremo stabilendo anche nuovi confronti operativi con le preziose energie delle nostre Università storicamente operanti nel territorio. Ecco dunque, che la sfida non ci spaventa perché le potenzialità esistono e incoraggiano ad aprire una nuova stagione di sviluppo, un modello di coesione e di crescita che si ancora, sulla civiltà del confronto, la serietà delle risposte, la trasparenza dell’azione amministrativa. Sono queste risposte coerenti e persuasive di un ente intermedio quale è la Provincia che nasce e si estrinseca non solo nella gestione del quotidiano ma per orientare, coordinare, progettare, governare i mutamenti. Per noi “innovare” vorrà dire investire sulla valorizzazione dei singoli territori, favorendo la crescita di tutte le aree e di tutti i Comuni a partire dalle loro vocazioni non lasciando sole quelle Comunità locali che lottano per la loro emancipazione. Lavoreremo per la tutela dell’ambiente e per la sostenibilità ambientale come nuovo paradigma di sviluppo. Le infrastrutture viarie e del trasporto, nel contesto di un indifferibile progetto di modernizzazione, sono ulteriori traguardi della innovazione che vogliamo subito fissare nell’agenda del fare. E in parallelo rivolgeremo la nostra attenzione sulle “autostrade del futuro” che si sviluppano sulla banda larga a partire dalle scuole Avvieremo, per ciò, una politica di concertazione per la valorizzazione di tutto il territorio. Per noi la ricchezza del territorio rappresenta anche una grande possibilità di sviluppo per far crescere l’economia, creare lavoro per i nostri giovani, garantire condizioni migliori ai nostri cittadini. Per noi il passo dell’invocato cambiamento sta nelle cose possibili; nel guardare alla cultura e all’ambiente come risorse per lo sviluppo: la valorizzazione e ristrutturazione dei centri storici, l’esaltazione delle vocazioni territoriali sono parti importanti di questo processo. A questo riguardo inviteremo le migliori energie culturali a riflettere sulla creazione di un “obiettivo per la creatività” con la partecipazione di imprenditori, artisti, funzionari delle imprese culturali, per individuare strategie, scelte, comportamenti utili alla valorizzazione di questo settore e dei tanti talenti presenti nel nostro territorio. Sul nuovo millennio fa ingresso la grande sfida della qualità che rappresenta l’unica condizione per reggere il passo della competizione mondiale. Per affrontare al meglio questa sfida dobbiamo investire meglio e di più nell’impresa. Nella capacità che ciascuno ha per quello che può e vuole fare. Per la parte che ci compete dovremo andare in aiuto al mondo del lavoro a partire dal potenziamento della formazione professionale e, tra le nostre priorità c’è la realizzazione di una unità operativa per l’occupazione femminile, tenendo presente che gli obiettivi europei per l’occupazione prevedono per il 2010 l’elevazione della quota del 60%”. Condividi