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SPOLETO - Il Presidente della Fondazione Festival Giorgio Ferrara, il Sindaco di Spoleto Daniele Benedetti e il Sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi presentano domenica 5 luglio 2009 alle ore 11 al Meeting Point tre nuove mostre, che verranno inaugurate al termine della conferenza stampa: LA CLASSE MORTA di Cesare Inzerillo allestita negli Spazi espositivi di Via Visiale (riaperti al pubblico per l’occasione, nei pressi della Casa Romana) Omaggio ad ALBERTO ZIVERI : Postriboli romani (nel Museo del Costume e del Tessuto in Via delle Terme) IN CORSO D’OPERA di Massimo Mariano (Chiostro di San Nicolò, sala a L) LA CLASSE MORTA è di un giovane artista di Salemi , Cesare Inzerillo, scenografo di Ciprì e Maresco, che espone 10 mummie realizzate nel corso degli ultimi anni. La mostra, voluta dal Sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi e dall’Assessore alla Creatività Oliviero Toscani e accolta negli spazi spoletini dal Sindaco di Spoleto Benedetti, si preannuncia come dirompente e provocatoria. “Inzerillo porta a Spoleto la sua realtà sfigurata dalla morte. Comportamenti quotidiani, attitudini, modi di essere, di vivere, sono rappresentati da scheletri, da mummie estratte da una catacomba di Cappuccini così frequenti in Sicilia, dove, vestiti e atteggiati come erano in vita, sono gli scheletri dei monaci morti. Potrebbe essere considerato, Inzerillo, il continuatore di quella tradizione. Un incontenibile Inzerillo, sopraffatto dall’ironia, che è il monito trasmesso da questi precursori, e si dissolve subito in divertimento, in gioco.” POSTRIBOLI ROMANI è un omaggio ad Alberto Ziveri, un maestro della Scuola Romana, (1908-1990) . Di questo grande maestro realista (definito nel 1956 da Roberto Longhi il maggior realista italiano allora vivente), vengono esposte immagini crude e sensuali di una situazione da lui molto rappresentata : quella delle case d’appuntamento della Roma degli anni ‘30. "Di questo mondo, protagonista incontrastata è la donna, regina di postriboli, come l’indimenticabile Faustina. Donne in riposo, davanti allo specchio, in posa come modelle, distese davanti a una finestra, con le gambe all’aria, o nude in interni desolati, ma sempre dominanti". IN CORSO D’OPERA è una mostra provocazione : Massimo Mariano, che il critico definisce “il Ligabue della Marche” (un nome che gli deriva dalla dimensione istintiva, energica, vitalistica ed antiaccademica della sua pittura) è in realtà un artista poco produttivo; con una mostra di sole cornici (al Chiostro di San Nicolò) Sgarbi propone e ironizza su una delle sue scoperte, le cui potenzialità non sono ancora pienamente realizzate a causa della “pigrizia d’artista”. Con questa iniziativa Spoleto e Salemi si legano in un rapporto di collaborazione, un gemellaggio artistico, che porterà a Salemi, dopo l’estate, le mostre ora allestite per il Festival: Dialoghi Italia-Germania Lino Frongia e Klaus Karl Mehrkens, Postriboli Romani di Alberto Ziveri e In corso d’opera di Massimo Mariano Condividi