ROMA - E' scontro tra il governo e le istituzioni religiose dopo l'approvazione al Senato del ddl sulla sicurezza che contiene le norme anti-immigrazione. A scendere in campo è la Conferenza episcopale italiana (Cei) che ha duramente criticato l'approccio con cui il governo ha trattato la materia. Il ministro dell'Interno dal canto suo, ha reagito parlando di "solite liturgie", riferendosi alle parole di Monsignor Marchetto presidente della pastorale per i migranti del Vaticano che aveva detto: "Questa legge porterà molto dolore".
Cei: "Ordine pubblico non basta". "Sull'immigrazione non basta l'ordine l'ordine pubblico ma servono anche politiche volte a favorire l'integrazione". E' l'intervento della Cei sulla polemica che ha coinvolto il governo e gli oppositori del ddl sulla sicurezza, tra cui anche membri delle istituzioni religiose.Per il direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali e sottosegretario della Cei, don Domenico Pompili "di fronte al fenomeno complesso dell'immigrazione, è evidente che una risposta dettata dalle sole esigenze di ordine pubblico - che e' comunque necessario garantire in un corretto rapporto tra diritti e doveri - risulta insufficiente'' ha detto Pompili riprendendo il tema già trattato dia vescovi italiani nello scorso maggio.
Maroni: "Solita liturgia". "E' la solita liturgia di monsignor Marchetto, il quale ho capito che parla a nome proprio e non per conto della Santa Sede, come dimostrano le puntuali precisazioni della sala stampa vaticana". Così, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha commentato le affermazioni del segretario del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti sul ddl sicurezza approvato ieri definitivamente dal Senato. "Il ddl sicurezza - prosegue Maroni - contiene norme che "rendono più efficace il contrasto alla criminalità di strada: chi ha criticato il ddl queste norme non le ha lette. Essendo molto tollerante, penso che queste persone dovrebbero leggere queste norme e rivedere il proprio giudizio. Sono norme a tutela della gente per bene - ha concluso il ministro.
La risposta di Marchetto. Dopo il coro di critiche sollevate dal suo giudizio sulla legge anti-clandestini e l'attacco di Maroni, monsignor Marchetto è tornato sull'argomento. "Un arcivescovo, quando pensa di aver fatto il suo dovere, non si ferma a raccogliere le pietre che gli buttano dietro" ha detto Marchetto.
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