boccali_1.JPG
di Daniele Bovi Un po’ Renato Locchi, un po’ Josè Mourinho. In una affollatissima Sala Rossa del Comune di Perugia Wladimiro Boccali ha schierato la sua squadra di assessori per presentarla ufficialmente alla città e alla stampa. Tra flash e alti dirigenti di partito spiccava l’assenza del coordinatore comunale del Pd Giacomo Leonelli. Motivo ufficiale, un improvviso attacco di febbre. Quelli che malignano dicono però che la storia della rosa di nomi presentata dal coordinatore l’altro giorno e nella quale Boccali non ha pescato abbia pesato. Fuori dai giochi, infatti, sono rimasti tutti i pulcini del Pd. “Piccoli” se si guarda l’età, ma grandi per numero di preferenze. Di Renato Locchi Boccali sembra aver mantenuto, oltre ai quattro assessori confermati della precedente giunta (cinque se vogliamo inserire pure l’ex presidente del Consiglio Ciccone), il gusto per la battuta e il sarcasmo, anche se mai ai livelli delle ormai leggendarie freddure locchiane. Di Josè Mourihno Boccali sembra invece aver preso il decisionismo e l’autonomia. Un messaggio, chiarissimo, è stato lanciato al coordinatore Leonelli: “Io – dice Boccali – spero di mantenere un rapporto costruttivo con il coordinatore, ma dal 23 giugno io sono il sindaco di Perugia, che è cosa diversa dal segretario di partito”. Punto e stop. Anzi, “io avevo chiesto al mio partito la possibilità di nominare due esterni in giunta e il Pd ha accettato la mia proposta: la ritengo un segno di maturità”. Insomma, l’allenatore è lui e la squadra la fa l’allenatore. Gli altri, “zero tituli”. E nel presentare questa squadra Boccali dice di “aver scelto le persone giuste per il posto giusto”, che “per la prima volta quattro assessori su dieci sono donne e ad una di esse (Valeria Cardinali, ndr), sempre per la prima volta, è stata assegnata l’Urbanistica”. “E’ la giunta che volevo – prosegue – ovvero quella che risponde agli obbiettivi che mi ero posto durante la campagna elettorale: una compagine autorevole, competente, innovativa, rappresentativa della coalizione”. E se qualcuno lo accusa di aver usato il manuale Cencelli per pesare col bilancino assessorati e deleghe, Boccali risponde secco che “la democrazia è fatta da partiti a cui i cittadini attribuiscono un peso con il loro voto”. Altro tema gettonatissimo della mattinata è stato quello del tormentone continuità-discontinuità. Con quattro assessori della vecchia giunta riconfermati, la domanda è d’obbligo e Boccali risponde che per lui “la discontinuità non è mai stata una bandiera. Ho detto solo che serviva una fase nuova senza fare della discontinuità, appunto, una bandiera”. Boccali ha poi detto di aver chiesto al vice sindaco Nilo Arcudi (Sinistra e Libertà, quota socialista) di svolgere “un ruolo di maggiore vicinanza al sindaco”, e di aver tenuto per sé le deleghe alla sicurezza e al centro storico. E qui arriviamo al futuro, alle prime cose da fare. In cima alle priorità c’è la sicurezza, riguardo alla quale è stata confermata la collaborazione, “non onerosa”, con il senatore ed ex prefetto di Roma Achille Serra, super-esperto della materia: “La consulenza – ha detto Boccali – è in via di formalizzazione e potrebbe servire anche per modificare e, perché no, riscrivere, il Patto per la sicurezza”. Poi, aggiunge il sindaco, “ci dovrà essere l’apertura immediata della stagione del decoro urbano e della manutenzione, specialmente per quello che riguarda le scuole”. Ancora, il nuovo sindaco ha detto di voler affidare le deleghe relative alla Partecipazione ad un consigliere e, vista la l’attinenza del tema, ha anche parlato delle circoscrizioni (la cui riforma, per chi non lo sapesse, è saltata alla fine della scorsa consiliatura): “Penseremo subito a riscrivere le regole e i metodi della partecipazione, in attesa di sapere che fine farà il disegno di legge del governo”. Altro tema è quello della conferma o meno dei dirigenti comunali: “Non credo che sia ora il caso di aprire una discussione infinita: comunque credo che la macchina comunale subirà qualche aggiustamento”. Qualche testa insomma, specialmente dopo il caos circoscrizioni, dovrebbe rotolare giù per i corridoi comunali. Ultima battuta sui T-Red: “Rifondazione dice di volerli togliere? Spero che Ciccone – scherza Boccali - non usi la ruspa”. “Magari – sorride subito dopo Ciccone – un cacciavite”. ECCO LA SQUADRA E LE DELEGHE 1) Nilo Arcudi - vicesindaco (Sinistra e Libertà): Protezione civile, Relazioni internazionali, Città gemellate, Osservatorio sui servizi pubblici locali, Aree verdi, Arredo e decoro urbano, Cantiere 2) Valeria Cardinali (Pd): Urbanistica, Edilizia pubblica, Edilizia privata. 3) Monia Ferranti (Pdci): Innovazione tecnologica, Informatizzazione, Comunicazione istituzionale, URP, Edilizia scolastica, Demografia, Provveditorato, Edilizia cimiteriale 4) Livia Mercati (esterna): Bilancio, Finanza Demanio e patrimonio, Uffici Giudiziari 5) Andrea Cernicchi (Pd): Attività culturali, Politiche giovanili, Coesione e servizi sociali 6) Lorena Pesaresi (Pd): Politiche energetiche e ambientali, Pari opportunità, Stato civile 7) Roberto Ciccone (Prc): Mobilità, Vigilanza, Personale 8) Ilio Liberati (Pd): Infrastrutture, Sport 9) Giuseppe Lomurno (Idv): Sviluppo economico, Turismo 10) Giovanni Tarantini (esterno): Beni culturali, Grandi opere, Rapporti con l’Università e le istituzioni culturali Il sindaco ha trattenuto per sé le deleghe: Centro storico, Sicurezza, e, in collaborazione con il vice sindaco, Rapporti con le Società che gestiscono i servizi pubblici. Condividi