di Luca Canali (da Liberazione del 30 giugno 2009)
Una vera e propria Tac sul corpo dell'Università malata è quella che Francesco Giavazzi tenta di fare nel suo editoriale del Corriere della Sera del 24 giugno. L'esito che egli ne trae - numerosi focolai d'infezione - lo induce a una diagnosi molto severa e persino a una prognosi infausta. La terapia d'urto, egli continua, potrebbero essere alcune riforme stabilite (con un altro decreto che va a congestionare ancor più la bulimia decretalista del governo Berlusconi), oppure soltanto previste (ma circolanti in rete) dalla "generosa" signora Gelmini, attuale ministro della Pubblica istruzione (tanto "generosa" da prevedere un finanziamento, con soldi dello Stato sottratti alla "terapia" dei mali della scuola e dell'Università statale, a favore delle quasi sempre già ricche scuole private, prevalentemente a gestione ecclesiastica).
Giavazzi divide opportunamente in tre sezioni di necessario intervento l'intero corpo dell'istituzione accademica, lamentando al tempo stesso i continui rinvii che la signora Gelmini compie ai danni delle sue stesse decisioni "terapeutiche". E veniamo alla tripartizione delle magagne universitarie proposta da Giavazzi, che tuttavia semplifica drasticamente, in una sua virtuale visione catartica, l'argomento-chiave del risanamento, e cioè i metodi e i mezzi per praticarlo.
N.1: Cambiare i metodi di direzione. «I rettori oggi sono eletti da una platea amplissima che include anche i bidelli». Forse Giavazzi non sa che i bidelli, che lui considera estranei all'organizzazione e ai metodi di direzione (della governance, egli scrive con parola tediosamente di moda), sono non solo colonne portanti, ma anche molto al dentro dei problemi didattici (informazioni degli studenti sui corsi, sulla struttura dei dipartimenti, e persino sui programmi e i corsi di studio). Altro aspetto inquietante del problema del "governo" universitario appare a Giavazzi il controllo che i rettori esercitano sui Consigli di Amministrazione. Capisco il problema, ma personalmente preferisco questo attuale rapporto a un eventuale controllo dei Cda sui rettori, ritenendo che la ringhiosità amministrativa possa essere dannosa alla sapienza, a volte spensierata, dei "grandi intellettuali" che quasi sempre i rettori sono. Semmai il problema è quello di trovare il modo di contemperare questi due poteri. Ma come ottenere ciò? Giavazzi non ne fa cenno, e, che io sappia, nemmeno la signora Gelmini.
Del resto il sopravvento degli amministratori sugli intellettuali (gli "editor" delle varie collane) ha causato danni culturalmente gravissimi e probabilmente irreversibili all'intera editoria italiana, al 90% infarcita da una moltitudine di libri meno che mediocri, che stanno (a parte alcuni bestseller) sui banchi dei librai per qualche giorno e subito scompaiono, dirottati, come meritano, sulle bancarelle, i remainder, o direttamente verso il macero.
N. 2. Tagliare i finanziamenti (del 10% nel 2010, del 15% nell'anno successivo, come previsto nella legge finanziaria), punendo le università "cattive" (invece di aiutarle a diventare "buone"), e largheggiando con le "buone". All'uopo sarà necessario stabilire prima quali università siano "buone" e quali "cattive". Sarà dunque necessario «mettere in piedi un buon sistema di valutazione», scrive Giavazzi. Ma perché non ce lo indica lui stesso? Penso che i "valutatori" dovranno essere altri professori, altri presidi, altri rettori. Si spera che non siano anche qui degli amministratori, magari quegli stessi che hanno "salvato" l'editoria rovinandone per sempre la qualità. Del resto il grande satirico latino Giovenale si chiede, e con immutabile ma incontrovertibile acrimonia chiede a noi: Quis custodiet custodes? (traduciamo liberamente: «Chi giudicherà i giudici?»).
N. 3. Giavazzi prosegue: «(Occorre) correggere le modalità di reclutamento dei professori perché i concorsi pubblici hanno fallito e si sono rivelati non riformabili». Ma come? Tutti i concorsi pubblici hanno fallito, ed erano così incarogniti nei loro difetti da riuscire non riformabili? A quali fonti attinge Giavazzi per fare affermazioni generiche e generali così drasticamente stroncatorie? Tuttavia sembra che la signora Gelmini abbia ugualmente escogitato nuove regole per la scelta delle commissioni di quei concorsi, che dunque non le sembravano "non riformabili". Ma tutto si è dissolto nel nulla, ed è questo che sconforta: l'indecisione, le contraddizioni, l'inesperienza, forse l'improvvisazione. Si aggiunga che «il ministro ha anche preparato un disegno di legge (circola in rete) che stabilisce le modalità di reclutamento dei professori eliminando (!) i ricercatori e adottando il metodo della tenure track (nuova civetteria tautologica che indica appunto una carriera basata più che sulle promozioni automatiche, sulla produzione "scientifica" degli aspiranti docenti dai minimi ai massimi livelli della gerarchia accademica). Anche di questi suoi buoni propositi, avverte Giavazzi, la signora Gelmini sembra essersi dimenticata. Ma poiché egli resta tuttavia un gelminiano di ferro, punta il dito sui responsabili di questo ristagno: i gattopardi, i sindacati e - scoperta lapalissianamente ovvia - il ministro dell'economia che non rinunzia ai tagli. E allora l'unica soluzione finale, dichiara Giavazzi, è soltanto questa: alzare le rette degli studenti per evitare il collasso e la morte dell'università.
Chi è Luca Canali
Luca Canali (Roma, 3 settembre 1925) è un latinista e scrittore italiano. In gioventù si occupò per dieci anni di politica nell'estrema sinistra e, successivamente, si diede all'insegnamento universitario, prima a Roma e infine a Pisa, dove lavorò per quindici anni presso la Normale. Non è stato solo un insegnante della lingua latina, ma anche redattore e condirettore al fianco di Carlo Salinari del "Contemporaneo". Una volta soppressa questa testata, ha collaborato anche con Nuovi Argomenti, Il Verri di Luciano Anceschi e Paragone di Roberto Longhi e Anna Banti. Dal 1981 si è occupato della stesura di vari testi di diverse forme letterarie, tra cui il romanzo. Tratto da Wikipedia
Dal web
www.nonleggere.it/narrativa/blu1/luca_canali/schedaautore.asp
Bibliografia
• La resistenza impura (1965)
• Lucrezio poeta della ragione (1963)
• La follia lucida (1972)
• Identikit dei padri antichi (1973)
• Il sorriso di Giulia (1979)
• Amore e sessualità negli autori latini (1980)
• Borderline, Scheiwiller (1980)
• Cronache di storia vissuta (1980)
• Fasi, Empiria (1980)
• Finzioni e memoria (1980)
• Folle folla (1980)
• I volti di Eros (1980)
• Il naufragio, Rizzoli Editore (1980)
• L'uomo che non stava al gioco (1980)
• Le dolci brezze di Scicli (1980)
• Memorie di un libertino depresso (1980)
• Personalità e stile di Cesare (1980)
• Potere e consenso nella Roma di Augusto (1980)
• Vita, sesso, morte nella letteratura latina (1980)
• Zapping, Arnoldo Mondadori Editore (1980)
• La deriva (1981)
• Autobiografia di un baro (1984)
• Spezzare l'assedio, Bompiani (1984)
• I volti di Eros Editori Riuniti (1984)
• Toccata e fuga (1984)
• I delatori (1986)
• Segreti Editori Riuniti (1989)
• Profili latini Editori Riuniti (1991)
• Giulio Cesare Editori Riuniti (1993)
• Diario segreto di Giulio Cesare (1994)
• Nei pleniluni sereni. Autobiografia immaginaria di Tito Lucrezio Caro, Longanesi (1995)
• Alessandro Manzoni (1995)
• Pietà per le spie (1996)
• Controstoria di Roma. La politica imperialistica e le guerre civili a Roma nella testimonianza dei più grandi scrittori latini e greci (1997)
• Intervista a cinque fantasmi (1997)
• I latini per i moderni. Antologia (1998)
• L'uomo che non stava al gioco (1998)
• Nei pleniluni sereni. Autobiografia immaginaria di Tito Lucrezio Caro, TEA (1998)
• Orlando furioso. Le donne, i cavalieri, le armi, gli amori (1998)
• Finzioni e memoria (1999)
• Giulio Cesare (1999)
• Satyricon (1999)
• Tra Cesare e Cristo. Misteri, atrocità, splendori di un secolo che cambiò il corso della storia (1999)
• Folle folla (2000)
• Luca Canali racconta l'Eneide (2000)
• Cronache di storia vissuta (2000)
• Scandali e vizi privati delle donne dei Cesari (2000)
• Amore e sessualità negli autori latini (2001)
• Una giovinezza piena di speranze. Autobiografia di Marco Celio Rufo (2001)
• Vita di Plinio. Ovvero l'arte della meraviglia (2001)
• Delitti e congiure nell'antica Roma (2002)
• L'essenza dei latini (2002)
• Fasi (2002)
• Le dolci brezze di Scicli (2002)
• Reds (2003)
• Le vite indiscrete di (dodici) Cesari (2003)
• Il sangue di Roma. Dal 133 a.C. un secolo di intrighi, assassinii e scontri di potere (2003)
• Ognuno soffre per la sua ombra (2003)
• Spezzare l'assedio (2003)
• Cronaca di follie e amori impossibili (2004)
• Il disagio (2004)
• Potresti averli già incontrati a una fermata d'autobus (2004)
• Il sangue dei Gracchi (2004)
• Tutti contro tutti (2004)
• Controstoria di Roma. La politica imperialista e le guerre civili a Roma nella testimonianza dei più grandi scrittori latini e greci (2004)
• Gincana (2004)
• Camena. Letteratura latina per le Scuole Superiori (2005)
• Erotismo e violenza nell'antica Roma, Edizioni Piemme (2005)
• La sporca guerra (2005)
• I cavalieri latini dell'Apocalisse (2005)
• Ai rari astanti (2006)
• Alla maniera di (2006)
• Strani movimenti (2006)
• Che gli scandali avvengano (2006)
• Giulio Cesare (2006)
• L'innocenza dei colpevoli (2006)
• Scrittori e potere nell'antica Roma, Rubbettino Editore (2006)
• Come leggere Virgilio, Bompiani (2007)
• Archivio rosso, Manni Editori (2007)
• Il tridente latino. Lucrezio, Virgilio, Petronio, Gaffi (2007)
• Ventitré colpi di pugnale, Diario segreto degli ultimi giorni di Giulio Cesare, Piemme (2008)
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