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BARI - Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha chiesto e ottenuto da tutti gli assessori regionali di rimettere il mandato nelle sue mani. Lo ha annunciato poco fa lo stesso Vendola ai giornalisti. Vendola ha motivato la decisione affermando che "é legata a fatti politici nuovi" (riferendosi ai risultati elettorali) e "fatti indirettamente politici" (la necessità di una questione morale che deriva dalle inchieste in corso). "La sovrapposizione dei due fatti - ha commentato - è sotto gli occhi di tutti". La giunta regionale aveva sospeso oggi, in via cautelativa, Il direttore generale della Asl di Bari, Lea Cosentino, raggiunta nei giorni scorsi da un avviso di garanzia nell'ambito di un'inchiesta sugli appalti nella sanità avviata dalla Procura di Bari. La notizia è stata resa nota dalla stessa dirigente che ha annunciato "azioni legali" contro il provvedimento e ha espresso "profonda delusione per la presa di posizione". Lea Cosentino è indagata per turbativa d'asta nell'ambito di indagini dirette dal pm Pino Scelsi. E' la seconda volta che alla manager viene notificato un avviso di garanzia: qualche mese fa, infatti, ne aveva ricevuto un altro per un'altra inchiesta, la stessa che ha coinvolto e ha fatto dimettere l'ex assessore regionale alla Sanità Alberto Tedesco. DG ASL SOSPESA, DELUSA DA ATTI NON EQUANIMI "Un commento politico lo devo fare: sono abbastanza amareggiata e un po', per usare un eufemismo, delusa rispetto a comportamenti che non sono equanimi. Mi riferisco a miei colleghi, molti dei quali, ho saputo, sono stati raggiunti da altrettanti avvisi di garanzia e rispetto ai quali non si è mai pensato di adottare provvedimenti del genere". Lo ha detto Leo Cosentino commentando la decisione del presidente della giunta regionale pugliese, Nichi Vendola, di sospenderla dall'incarico di direttore generale dell'Asl Bari. "Aspetto - ha concluso Cosentino - di vedere il provvedimento di giunta e aspetto di capire quali sono le motivazioni". VENDOLA: SANITA' PERMEABILE A LOBBY In Puglia, nonostante "gli sforzi giganteschi" che sono stati compiuti dalla giunta regionale di centrosinistra "il sistema sanitario si conferma permeabile agli interessi delle lobby, delle corporazioni e anche a spinte corruttive. E purtroppo c'é una trasversabilità a questi interessi che non intendo nascondere". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parlando con i giornalisti per spiegare la decisione di "azzerare" la propria giunta. Vendola ha invitato tutti i politici, gli operatori sanitari, i cittadini a collaborare per "bonificare" la sanità che a volte appare come un vero e proprio "casinò". "Credo - ha detto Vendola - che abbiamo vissuto una giornata molto densa". "Per me - ha raccontato - è cominciata con un atto straordinario: la notizia è quella della chiusura della discarica di Burgesi, nel Salento, come avevo promesso ai cittadini di Ugento: e questo è il terzo ecomostro, dopo Nardò e Altamura, che viene chiuso in Puglia". "Poi - ha ancora reso noto - c'é stata una importantissima riunione di giunta alla quale io ho posto i problemi di una fase nuova, una fase che si é aperta con le elezioni, quelle europee, quelle amministrative, che hanno visto la Puglia rappresentare un argine importantissimo, forse quello più robusto al berlusconismo. E' la Puglia la realtà in cui sono migliori i risultati per il centrosinistra". "Tutto questo ci mette nella condizione di guardare con fiducia al futuro e lo vogliamo fare - ha ammesso Vendola - anche rendendoci conto dei tanti pezzi dell'universo moderato che si sono rimessi in cammino. Allora bisognerà parlare con loro e bisognerà anche affrontare i nodi spinosi di quella questione morale che è riesplosa nell'ambito della sanità". "Dobbiamo approfittare del male che si vede per costruire il bene. Per costruire - ha concluso - una bonifica ancora più radicale del sistema sanitario che a volte appare come una specie di casinò". PDL, VENDOLA SI DIMETTA E SI TORNI A VOTARE "Le dichiarazioni con cui Vendola giustifica l'azzeramento della giunta regionale pugliese sono politicamente gravissime. Dice che le inchieste della magistratura a carico della sua giunta nascono anche dalle inchieste amministrative interne che lui stesso ha avviato". Lo rilevano il coordinatore e il vicecoordinatore pugliesi del Pdl, Francesco Amoruso e Antonio Distaso. "Vuol dire per caso - si chiedono in una dichiarazione congiunta - che ha scoperto di aver governato per oltre quattro anni nel malaffare? Che ha chiesto il sigillo della magistratura per azzerare la giunta? E così facendo pensa forse di essere assolto non solo politicamente da tutte le sue responsabilità di presidente? In passato per molto meno altri presidenti di Regione hanno avuto sorti e trattamenti giudiziari ben diversi quando non erano neanche più presidenti, cosa induce Vendola a pensare di potersi dissociare dall'operato del suo governo?". "Delle due l'una: se ci sono fatti connessi ad una questione morale dell'intera sinistra regionale che lui sa più e meglio di altri come spesso gli accade - concludono - dovrebbe dimettersi anche lui. Se invece Vendola coglie al balzo la palla delle inchieste giudiziarie come pretesto per allargare la maggioranza e la giunta, prima che altri lo facciano a sue spese, dovrebbe dimettersi lo stesso e chiedere il consenso degli elettori, consentendo alla Puglia di tornare a votare e a scegliere". Condividi