passaggio proprietà.jpg
PERUGIA - Ha voluto acquistare a suo nome la vettura del padre deceduto da tre anni; e' un'auto del valore di 500 euro, vecchia degli anni ''70, ma funzionante tanto che ha passato la revisione, ben tenuta, rimasta ferma per oltre 15 anni in garage. Lui un professionista perugino e' andato all'ACI del capoluogo umbro per presentare la prevista documentazione al passaggio ed alla fine ha dovuto pagare ben 409 euro, con la motivazione che era stato fatto un doppio passaggio di proprieta': il primo agli eredi, l'altro al figlio minore anche lui erede che l'ha acquistata con tanto di consenso del fratello. ''Mi sembra un balzello non da poco - ha commentato il professionista - anche perche' a suo tempo, alla morte di mio padre, erano stati fatti tutti i conteggi per la successione compresa la vettura (valore minimo - ndr-) che hanno dato luogo al pagamento della relativa tassa di successione. Ora l'assurdo e' che all'erede si intimi di pagare, cosa invece che sarebbe forse giusta se l'acquirente fosse un terzo. Il fatto che la vetturetta storica passi di proprieta' e' solo un aspetto affettivo che andrebbe tutelato.'' Sembra che cio' sia possibile con la donazione da parte di un erede all'altro. Sulla vettura e' stata fatta la revisione (altrimenti il passaggio non avrebbe avuto luogo) ed anche qui altro pagamento di 70 euro, da ripetersi entro due anni. ''Di balzelli ce ne sono troppi - ha concluso il professionista - se alla mia dipartita, ai miei figli, per affezione venisse in mente di tenere la vettura, uno di questi dovrebbe ripagare il passaggio doppio, oppure intestare il mezzo agli eredi, pagando meno. Cosa faranno i nipoti o i pronipoti se volessero a loro volta avere la proprieta' del mezzo (e' obbligatoria per iscriversi al registro auto storiche) tra una ventina-trentina d'anni - ha concluso - ripagare ancora, sia il passaggio che le relative revisioni (circa 41 euro solo per la motorizzazione - ndr-). Un chiarimento, sarebbe auspicabile. Condividi