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PERUGIA - Prevenzione; eliminazione della franchigia relativa al risarcimento del danno (i danni sotto i cento euro non venivano rimborsati); rimborso in tempi più brevi; certezza finanziaria delle risorse poiché già individuate nella norma finanziaria e aumentate del dieci per cento rispetto a quanto previsto precedentemente. Sono queste le linee principali del disegno di legge della Giunta regionale concernente le “Norme per l’attuazione del Fondo regionale per la prevenzione e l’indennizzo dei danni arrecati alla produzione agricola dalla fauna selvatica ed inselvatichita e dall’attività venatoria” che ha iniziato, stamani, il suo iter in II Commissione alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente, Lamberto Bottini che ne ha illustrato il contenuto. In sostanza, il ddl dell’Esecutivo apporta una integrale revisione alla legge regionale 23/1996 relativa alla prevenzione e all’indennizzo dei danni arrecati alla produzione agricola dalla fauna selvatica. Sul tavolo della Commissione anche una proposta di legge analoga del consigliere Raffaele Nevi (Pdl), relativa ad alcune modifiche del vecchio testo legislativo (legge regionale 23/1996), per la quale, dapprima si è decisa una unica trattazione con l’atto di Giunta, poi definitivamente ritirata visto il superamento integrale della normativa contenuta nella stessa precedente legge. “La modifica sulla precedente normativa relativa ai danni provocati all’agricoltura dalla fauna selvatica (90 per cento dai cinghiali), - ha detto Bottini - si impone poiché, nel tempo, la quantificazione dei danni ha assunto cifre caratterizzate da un incremento, soprattutto nel 2007 e 2008, particolarmente esponenziale. Per questo sono necessari provvedimenti plurimi e, quindi, revisione della normativa, cercando di fare della prevenzione e della gestione due punti fondamentali”. Tra i punti principali del ddl c’è, quindi l’abolizione di qualunque franchigia (verranno rimborsati danni anche inferiori ai cento euro). L’attuale legge prevede il risarcimento fino al 70 per cento, d’ora in avanti il risarcimento sarà invece completo. In questo senso avranno importantissimi compiti gli Atc (Ambiti territoriali di caccia), che sarà il soggetto che provvederà, a fronte delle domande degli agricoltori, ad erogare le risorse per l’installazione di strumenti atti a prevenire l’accesso ai campi da parte dei cinghiali. Tuttavia, per gli agricoltori che non porranno il problema della realizzazione dei recinti o similari, il rimborso per i danni rilevati verrà decurtato fino al 50 per cento. Obiettivo della legge è la velocizzazione del risarcimento (oggi fino a un anno e mezzo) che dovrà avvenire, da parte dell’Atc, entro il mese di giugno dell’anno in corso rispetto ai danni dell’anno precedente. Attualmente le risorse vengono prese dai quantitativi già individuati dalla legge regionale 14 e riservati al risarcimento dei danni. Dal 23 per cento indicato dalla suddetta legge, per un triennio si passerà al 33 per cento. I danni annuali derivanti dalla fauna selvatica sull’agricoltura sono quantificabili in 600-700 mila euro. La leva verrà attivata anche per erogare rimborsi pregressi. Differenti sono gli oneri che ricadono sulle Province e sugli Atc. Quest’ultimi dovranno risarcire i danni che avvengono sul territorio libero, mentre le Province quelli relativi alle oasi, nei parchi e, quindi, nelle aree protette. La legge prevede anche che i nuovi Enti gestori delle aree protette, cioè le Comunità montane, in maniera prevalente, dovranno stipulare accordi con gli Atc e con le Provincie al fine di intervenire sui contenimenti riguardanti le aree protette dalle quali i cinghiali escono per nutrirsi e rientrare poi nelle stesse senza la possibilità di intervento da parte dei cacciatori. Per quanto riguarda eventuali danni procurati dai lupi, che rappresentano una specie protetta e sui quali non può intervenire il mondo venatorio, sono previsti risarcimenti, se necessario, con risorse di altra provenienza. Raffaele Nevi, a margine dei lavori, nell’auspicare “la disponibilità della Giunta ad accogliere alcune nostre proposte”, ha sottolineato la necessità di una “riduzione vera dei cinghiali che creano danni all’agricoltura abbattendo drasticamente reddito degli imprenditori”. Il presidente della II Commissione Franco Tomassoni, nell’evidenziare quanto gli agricoltori “aspettano con ansia questa legge”, ha assicurato che i lavori della stessa Commissione saranno particolarmente veloci. “L’obiettivo – ha detto il presidente – è quello di portare l’atto in Aula, per l’approvazione, prima delle ferie estive”. Per mercoledì 8 luglio è prevista un’audizione a palazzo Cesaroni con le Associazioni di categoria, gli Atc, le Provincie e tutti i vari soggetti interessati. Modificata la composizione della seconda Commissione con l’ingresso Franco Zaffini (AN-Pdl) e Massimo Mantovani (FI-Pdl) che sostituiscono Enrico Sebastiani (FI-Pdl) e Alfredo De Sio (AN-Pdl). Condividi