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PERUGIA – La riunione del 26 giugno della direzione nazionale ha convocato il primo congresso del Pd e varato un regolamento che ne fissa modalità e date. Così l’assemblea regionale del Pd, già convocata per lunedì 29 a Perugia, alle 17.00 nella sede di piazza della Repubblica, per discutere dei risultati elettorali, sarà chiamata anche a valutare gli adempimenti necessari allo svolgimento del congresso e ad assumere le prime decisioni per poter stare nei tempi, che prevedono che entro il 30 settembre siano concluse tutte le assemblee dei 225 circoli umbri. Di questo in particolare si è parlato nella Segreteria regionale riunitasi oggi a Perugia, anche a seguito della constatazione che proprio all’Unione regionale il regolamento nazionale affida gran parte del governo congressuale fino alla elezione dell’assemblea e del segretario regionale, che avverrà con le primarie aperte a tutti gli elettori del Pd, il 25 ottobre in contemporanea con quella del segretario nazionale. In proposito la segreteria regionale ha auspicato che il congresso costituisca, per l’Umbria come per l’Italia, un’ opportunità per affrontare i principali temi che caratterizzano la delicatissima fase che sta vivendo la nostra società. L’organismo del Pd ha perciò rivolto un invito ai dirigenti ed agli iscritti affinchè non ci si limiti nelle prossime settimane ad una discussione tutta interna che potrebbe trasformarsi in una semplice ed inutile conta. Particolare attenzione è stata dedicata anche alle ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, sulla necessità di “chiudere la bocca a chi diffonde il panico”, unita all’invito alle imprese a non fare contratti pubblicitari ai “media disfattisti”. Secondo la segreteria regionale del Pd si tratta di un ulteriore e pesantissimo attacco ai principi fondamentali del diritto d’opinione e di informazione che sono garantiti dalla nostra costituzione. “Il tutto è aggravato dal fatto – sottolinea la segreteria regionale del Pd – che le minacce di Berlusconi sono riferite a quanti si rifiutano di nascondere i drammatici dati della crisi economica che colpisce il nostro paese e condiziona negativamente la vita quotidiana di milioni di donne e di uomini”. Condividi