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Per la prima volta da due anni a questa parte, nell'ultima edizione dell'Outlook dell'Ocse, le stime sull'andamento del pil dei 30 paesi piu' avanzati del mondo vengono corrette al rialzo. Nel 2009 il pil dei paesi Ocse subira' una contrazione del 4,1% e nel 2001 crescera' dello 0,7%. Si tratta di un leggero miglioramento rispetto alle previsioni del marzo scorso, che stimavano una contrazione del 4,3% quest'anno e un arretramento dello 0,1% nel 2010. Il peggio sembra essere stato evitato, nota l'Ocse nel suo rapporto, nel quale rileva che i paesi Ocse stanno per toccare il fondo della crisi, anche se la ripresa sara' debole e fragile. L'Outlook di giugno dell'Ocse mette in luce una buona ripresa per gli Usa e soprattutto per la Cina, mentre e' piu' pessimista per i paesi dell'Eurozona e per il Giappone. Nell'area euro il pil registra una contrazione del 4,8% quest'anno e un andamento piatto nel 2010, in peggioramento rispetto al +4,1% e +0,3% di marzo. Va meglio invece per gli Usa che registrano un calo del 2,8% nel 2009, a fronte del -4% di marzo e un +0,9% nel 2010, contro una crescita piatta inizialmente stimata. La Cina va ancora meglio, grazie soprattutto agli stimoli fiscali varati dal governo. Il pil crescera' del 7,7% nel 2009 e del 9,3% nel 2010, in rialzo rispetto al +6,3% e +8,5% di marzo. In generale tutti i paesi emergenti sembrano piu' al riparo dalla crisi. L'India crescera' del 5,9% quest'anno e del 7,2% il prossimo, il Brasile andra' a +0,8% nel 2009 e a +4% nel 2010. La Russia subira' una contrazione del 6,8% quest'anno e registrera' un +3,1% nel 2010. Poco mossa invece la situazione del Giappone, per il quale si stima un -6,8% quest'anno e un +0,7% il prossimo, leggermente peggio rispetto al -6,6% e al +0,5% di marzo. Peggiorano, invece, le stime dell'Ocse sulla crescita dell'Italia: quella sul Pil prevede per il 2009 un -5,5% (contro il -5,3% del Rapporto sull'Italia di una settimana fa). Per il 2010, l'Outlook di giugno dell'Ocse conferma il +0,4% dell'ultima stima. Intanto cresce il rapporto deficit/pil, che passa dal 2,7% del 2008 al 5,3% del 2009 e al 5,8% del 2010, non lontano dal 6% stimato nel recente Rapporto sull'Italia. "La recessione continuera' nel 2009, con un piccolo rialzo nel 2010", scrive l'Ocse. Secondo il rapporto, "la caduta dell'export e il deterioramento delle condizioni finanziarie hanno colpito duramente gli investimenti che, dopo essere arrivati ai minimi, dovrebbero vedere una ripresa. La disoccupazione crescera' significativamente mentre il declino dell'inflazione sara' lento". Nel 2010, la disoccupazione arrivera' al 10,2% e l'inflazione passera' dall'1,1% del 2009 all'1,2%. Secondo l'Ocse, il governo a causa della debolezza di bilancio si e' astenuto da significative politiche espansive discrezionali, mentre ha reindirizzato alcune spese per sostenere meglio la domanda interna, in particolare i consumi privati. Il deficit di bilancio subira' un aumento sostanziale nel 2009, mentre la recessione colpisce le entrate, e puo' incrementare ulteriormente nel 2010 a dispetto del pianificato consolidamento fiscale". Quella che l'Italia sta sperimentando "con la produzione industriale quasi in caduta libera, e' caduta di quasi un quarto nei dodici mesi al marzo 2009, e' una recessione molto acuta. Colpite in modo particolarmente duro le esportazioni a causa del collasso del commercio mondiale e della debole competitivita' italiana. Il costo per unita' di lavoro ha continuato a salire nel 2008". Condividi