PERUGIA – Grande successo di pubblico per la visita guidata presso l’Orto Medievale di S. Pietro a Perugia inserita nel programma delle iniziative previste dal calendario della quinta edizione di “Storie di Ville e Giardini” 2009. La manifestazione, organizzata dall’Assessorato al Turismo e Cultura della Provincia di Perugia, prosegue nell’obiettivo di “far conoscere ai cittadini la ricchezza e la grande offerta del nostro patrimonio storico, architettonico e paesaggistico che ben si coniuga con le numerose proposte culturali ed artistiche del territorio umbro”. L’Orto di S. Pietro, in epoca medievale, era concepito come luogo di delizia spirituale o materiale, ad uso e consumo dell’uomo, sia esso religioso oppure laico. Con tali presupposti nel 1996, in occasione del centenario della Facoltà di Agraria, il Prof. Menghini ha riorganizzato l’antico Hortus conclusus in un giardino simbolico. In quest’ottica l’Orto Medievale deve essere letto in chiave simbolica come d’altro canto è ben espresso dal nome di Giardino dello Spirito. Il percorso proposto all’orto rispetta il criterio temporale di successione degli eventi partendo proprio dall’origine della specie umana.
Nell’orto si individuano tre comparti che vengono quindi a ricapitolare, simboleggiare e sintetizzare le fasi fondamentali della storia dell’uomo: la prima parte dell’orto simboleggia il Paradiso terrestre, ovvero lo stato di trascendenza; la seconda parte è occupata dal bosco sacro o lucus, che simboleggia lo stato primitivo; la terza porzione, adibita a campo coltivato, si divide in Hortus sanitatis, Hortus holerorum e Pomarium a raffigurare lo stato di razionalità.
Il “percorso spirituale” si conclude ripercorrendo l’antica via Assisana e attraversando il vecchio accesso medievale alla città di Perugia sostituito nel 1587 dalla porta di San Costanzo denominata “la Portaccia”.
Nel ‘965, il colle occupato ora dall’orto, fu affidato ad una comunità di monaci benedettini guidati da Pietro Vincioli, che vi eresse un monastero e la chiesa dedicata a San Pietro su quelle che erano le fondamenta della primitiva cattedrale perugina. La prima porzione annessa ai possedimenti dei benedettini fu il colle Caprario. Quest’ultimo si trovava fuori città a circa un km da Porta Marzia ed era una zona degradata, poco produttiva, adatta al pascolo (da qui il nome) più che ad altri usi agricoli. La successiva espansione della città ha portato ad inglobare nel suo complesso anche questa zona.
Dopo l’Orto Medievale, le visite proseguiranno con il Parco Ranghiasci Brancaleoni a Gubbio (27 giugno), Palazzo di Bagnaia (4 luglio), Castello di Petroia a Gubbio (11 luglio), Villa Aganoor Pompilj (5 settembre) e per chiudere visita guidata a Villa Fidelia e Chiesa di S. Claudio a Spello (12 settembre).
“Storie di Ville e Giardini” 2009 si avvale del prezioso apporto dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Sezione Umbria. Apporto che ha le sue radici nel Protocollo d’Intesa tra l’Associazione e la Provincia e che risulta tanto più valido perché permette di aprire le porte di luoghi la cui storia è tutt’ora vitale: dimore che non sono certo musei di se stesse, ma dove vivono le famiglie che con grande passione le custodiscono. Questa quinta edizione conferma anche la collaborazione dei Comuni coinvolti nel progetto, Gubbio, Perugia, Magione, Spello e Spoleto, nonché la partecipazione del Conservatorio di Musica di Perugia e del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli”.
La partecipazione alle visite guidate è gratuita, ma la prenotazione obbligatoria. Le visite sono a numero chiuso). Per informazioni e prenotazioni Ufficio Promozione Turistica tel. 075.3681462 – 335.7196762 – dal lunedì al venerdì ore 9.00 - 13.00.
Info:
www.provincia.perugia.it -
turismo@provincia.perugia.it.
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