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“Giornate come quella di oggi hanno l’importante merito di far parlare seriamente di piccola e media impresa contribuendo alla comprensione delle sue esigenze e delle sue caratteristiche: molti ci confondono con le imprese artigiane o con il popolo delle partite IVA alcuni ci mettono sullo stesso piano delle aziende che da industriali si sono trasformate in finanziarie, oggi in mano ai poteri forti”. Lo ha affermato Paolo Galassi, Presidente Nazionale di CONFAPI (Confederazione delle Piccole e Medie Imprese) intervenendo questa mattina all’Assemblea Pubblica di CONFAPI Terni, svoltasi presso il Michelangelo Hotel, davanti ad una folta platea di imprenditori e rappresentanti istituzionali. E’ stato un intervento deciso e pertinente quello di Galassi, applaudito dalla platea, soprattutto quando ha espresso forte preoccupazione per la scarsa attenzione da parte delle politiche nazionali nei confronti delle esigenze e del grave stato di sofferenza straordinaria che sta investendo le PMI. Credito, fisco, innovazione e politiche a sostegno delle PMI sono stati al centro anche della relazione del presidente di CONFAPI Terni, Carlo Salvati. “E’ la prima volta in cui da Presidente di un’associazione territoriale, mi accingo a rappresentare in un’assemblea pubblica, quelle imprese che sono l’ossatura del nostro sistema economico”.Ha affermato il Presidente Salvati. “Sul territorio ternano rappresentiamo circa 400 aziende e 5.000 dipendenti, con un trend di iscrizioni in continua crescita, dimostrazione di quanto le PMI necessitano di una tutela. Soprattutto in una fase di estrema congiuntura sfavorevole come questa. La nostra provincia – ha affermato - non fa certo eccezioni in materia di crisi. Una crisi che ha colpito in particolare le aziende delle costruzioni e quelle che fanno fatica ad innovare. Per gli imprenditori di CONFAPI il lavoratore è il primo capitale senza il quale non si fa impresa. Il futuro dell’Italia dipende dalle PMI poiché sono radicate nei territori e vivono i problemi della comunità locale, danno senso di appartenenza e orgoglio di identità in un mondo globalizzato, ove i valori umani trovano sempre meno spazio, e per ultimo ma non per importanza anche nei momenti difficili non delocalizzano le proprie attività. Eppure il nostro paese non sembra avere troppo interesse al futuro di questo grande bacino di imprese; le PMI in Italia hanno un diritto di cittadinanza inferiore, sono penalizzate nell’accesso al credito, la politica le trascura, la burocrazia le soffoca”. “Esaurita questa lunga fase di crisi – ha sottolineato il Presidente di CONFAPI Terni - che sicuramente passerà alla storia, la politica monetaria nazionale dovrà cercare di restituire priorità di crescita e piena occupazione. Sarà inoltre necessario che ogni strategia di sviluppo venga fondata sulla diffusione capillare delle nuove tecnologie. E queste nuove tecnologie insieme alle innovazioni dovranno formare una fondamentale occasione di crescita e di consolidamento dimensionale per il sistema pmi”. “Mi auguro che tra un anno quando ci rivedremo – ha concluso Carlo Salvati - ci sia stata una crescita del tessuto economico del territorio e maggior competitività delle nostre pmi. Noi imprenditori sappiamo che lo sviluppo poggia sulla nostra capacità di rafforzare costantemente la competitività delle nostre. aziende. Chiediamo pertanto collaborazione, certezze, affidabilità a tutto il sistema istituzioni territoriali e Governo in prrimis, dando in cambio noi stessi, ciò in cui più crediamo. Solo così, uniti e compatti, potremmo uscire dalla crisi gettando le basi per un nuovo sviluppo”. Presente all’Assemblea Pubblica anche Maurizio Fiorilli, funzionario del Ministero per le Politiche Comunitarie in sostituzione del Ministro Andrea Ronchi, il quale ha posto l’accento sull’impegno da parte del Governo di ridurre il peso burocratico che opprime il sistema delle PMI”. Chiudendo l’intervento, Maurizio Fiorilli ha comunque condiviso con gli imprenditori la necessità di un maggior sforzo da parte delle istituzioni a fronteggiare questa straordinaria emergenza finanziaria. Condividi