Millecinquecento perugini (circa) hanno votato la lista Perugia civica: ne mancano almeno cinquecento per eleggere un consigliere comunale. Tentando un'analisi del voto due elementi hanno pesato negativamente sulla nostra prestazione: da una parte la frammentazione di un’area “del dissenso”, e la potenza della macchina del consenso dall'altro.
Su quest’ultima c'è poco da dire: basta confrontare come il voto alle europee ha premiato anche nella nostra città le forze di governo, mentre alle provinciali e comunali il voto si sia orientato sul centrosinistra dei governi locali. Una contraddizione solo apparente, e spiegabile con una tendenza profonda al consenso verso il potere. E su questo, il lavoro da fare non è risolvibile dentro una breve campagna elettorale.
Più difficile identificare un’area del dissenso: si sono avute due liste civiche fuori dalla coalizione, grillini e radicali, che non hanno saputo unirsi (salvo una conferenza stampa all’ultimo giorno), e una lista civica dentro la coalizione che non è riuscita a scalfire le posizioni di rendita dei partiti. La frantumazione delle posizioni rispecchia certo una realtà di incertezza e pluralità di orientamenti che non può esser semplificata: in quella che definiamo “area del dissenso” abbiamo incontrato elettori disposti a votare una lista civica solo se fuori dalla coalizione, o viceversa solo se dentro la coalizione; né le posizioni dei vari gruppi (al di là delle dichiarazioni formali) sono davvero coincidenti.
La sensazione comune è comunque quella di una adesione spontanea di tante cittadine e cittadini nei confronti delle tematiche della partecipazione, del sociale, della vivibilità; tematiche che la lista civica intende continuare ad affrontare anche e soprattutto attraverso l'incontro, lo scambio reciproco e gratuito con la cittadinanza, nel tentativo di creare una rete capace di partecipare attivamente alla vita della città e di valorizzare le capacità umane e professionali che siamo stati in grado di raccogliere e mettere in gioco in questa campagna elettorale.
Così, il ruolo di Perugia Civica non si esaurisce con le elezioni, bensì assume modalità attive di interazione tra la cittadinanza, le associazioni e i movimenti da un lato, e gli attori politici dall’altro. Parallelamente, il risultato scaturito dalle urne ci sprona a gettare le basi per un movimento civile aperto alle istanze della società e allargato a quei soggetti che non si riconoscono più nei partiti tradizionali a causa di un modo di “fare politica” non trasparente e poco partecipato.
In questa fase politica e più specificamente nella creazione della squadra che aiuterà Boccali ad amministrare Perugia crediamo che a Perugia Civica dovrà essere riconosciuto il merito di aver contribuito alla vittoria al primo turno. Un contributo che se non è stato determinante in termini numerici – nonostante il nostro 1,6% abbia consentito al centro sinistra una vittoria non risicata – appare assolutamente importante in termini politici per aver saputo recuperare i consensi di un elettorato scontento e distaccato proprio attraverso i temi della partecipazione e della trasparenza.
Per questo motivo Perugia Civica si propone di lavorare sulle problematiche specifiche che sono state oggetto della nostra campagna elettorale e che sono emerse dal confronto e dal dialogo con i nostri elettori.
per la lista PERUGIA CIVICA
Diego Mencaroni, Claudio Santi, Renzo Zuccherini
La sensazione comune è comunque quella di una adesione spontanea di tante cittadine e cittadini nei confronti delle tematiche della partecipazione, del sociale, della vivibilità; tematiche che la lista civica intende continuare ad affrontare anche e soprattutto attraverso l'incontro, lo scambio reciproco e gratuito con la cittadinanza, nel tentativo di creare una rete capace di partecipare attivamente alla vita della città e di valorizzare le capacità umane e professionali che siamo stati in grado di raccogliere e mettere in gioco in questa campagna elettorale. In questa fase politica e più specificamente nella creazione della squadra che aiuterà Boccali ad amministrare Perugia crediamo che a Perugia Civica dovrà essere riconosciuto il merito di aver contribuito alla vittoria al primo turno.
Millecinquecento perugini (circa) hanno votato la lista Perugia civica: ne mancano almeno cinquecento per eleggere un consigliere comunale. Tentando un'analisi del voto due elementi hanno pesato negativamente sulla nostra prestazione: da una parte la frammentazione di un’area “del dissenso”, e la potenza della macchina del consenso dall'altro.
Su quest’ultima c'è poco da dire: basta confrontare come il voto alle europee ha premiato anche nella nostra città le forze di governo, mentre alle provinciali e comunali il voto si sia orientato sul centrosinistra dei governi locali. Una contraddizione solo apparente, e spiegabile con una tendenza profonda al consenso verso il potere. E su questo, il lavoro da fare non è risolvibile dentro una breve campagna elettorale.
Più difficile identificare un’area del dissenso: si sono avute due liste civiche fuori dalla coalizione, grillini e radicali, che non hanno saputo unirsi (salvo una conferenza stampa all’ultimo giorno), e una lista civica dentro la coalizione che non è riuscita a scalfire le posizioni di rendita dei partiti. La frantumazione delle posizioni rispecchia certo una realtà di incertezza e pluralità di orientamenti che non può esser semplificata: in quella che definiamo “area del dissenso” abbiamo incontrato elettori disposti a votare una lista civica solo se fuori dalla coalizione, o viceversa solo se dentro la coalizione; né le posizioni dei vari gruppi (al di là delle dichiarazioni formali) sono davvero coincidenti.
La sensazione comune è comunque quella di una adesione spontanea di tante cittadine e cittadini nei confronti delle tematiche della partecipazione, del sociale, della vivibilità; tematiche che la lista civica intende continuare ad affrontare anche e soprattutto attraverso l'incontro, lo scambio reciproco e gratuito con la cittadinanza, nel tentativo di creare una rete capace di partecipare attivamente alla vita della città e di valorizzare le capacità umane e professionali che siamo stati in grado di raccogliere e mettere in gioco in questa campagna elettorale.
Così, il ruolo di Perugia Civica non si esaurisce con le elezioni, bensì assume modalità attive di interazione tra la cittadinanza, le associazioni e i movimenti da un lato, e gli attori politici dall’altro. Parallelamente, il risultato scaturito dalle urne ci sprona a gettare le basi per un movimento civile aperto alle istanze della società e allargato a quei soggetti che non si riconoscono più nei partiti tradizionali a causa di un modo di “fare politica” non trasparente e poco partecipato.
In questa fase politica e più specificamente nella creazione della squadra che aiuterà Boccali ad amministrare Perugia crediamo che a Perugia Civica dovrà essere riconosciuto il merito di aver contribuito alla vittoria al primo turno. Un contributo che se non è stato determinante in termini numerici – nonostante il nostro 1,6% abbia consentito al centro sinistra una vittoria non risicata – appare assolutamente importante in termini politici per aver saputo recuperare i consensi di un elettorato scontento e distaccato proprio attraverso i temi della partecipazione e della trasparenza.
Per questo motivo Perugia Civica si propone di lavorare sulle problematiche specifiche che sono state oggetto della nostra campagna elettorale e che sono emerse dal confronto e dal dialogo con i nostri elettori.
per la lista PERUGIA CIVICA
Diego Mencaroni, Claudio Santi, Renzo Zuccherini
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