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di Eugenio Pierucci Quello al quale assistiamo in questi giorni di campagna elettorale a Perugia ci sembra un film già visto circa un anno fa a Roma, sempre in tempo di elezione, e come è finito quello spettacolo lo abbiamo ben presente: l’ex fascista Alemanno ha conquistato il Campidoglio fra un tripudio di inni e saluti romani. La regia di quel film si basava su alcuni precisi elementi: dapprima l’avvio di una feroce campagna di stampa per descrivere lo stato di abbandono e degrado delle periferie della capitale e questo è quanto si sta puntualmente verificando anche a Perugia, con pseudo inchieste stampa che stanno paragonando i quartieri della nostra città al Bronx di New York. Poi, a Roma, dalle parole si passò ai fatti con il moltiplicarsi delle aggressioni man mano che ci si avvicinava alla data del voto, così da diffondere un vasto senso di insicurezza fra i cittadini. A Perugia, invece, abbiamo assistito dapprima alle imprese rimaste impunite di uno sconosciuto piromane notturno che si è dilettato ad incendiare qualche auto girando qua e la per la città. Per ultime sono giunte le scene da Far West con bande di “stranieri” che si sono affrontate a coltellate seminando il panico fra i cittadini e turisti che sono stati costretti ad assistervi. Ultimo episodio quello di ieri in piazza Danti, solo che qui (ecco la sostanziale differenza fra Roma e Perugia), la cosiddetta location non è stata una sperduta e buia periferia, bensì una delle aree urbane più frequentate e di pregio della città e in pieno giorno. Ebbene, in quell’ora (all’incirca attorno alle 16,30) in piazza Danti c’erano in molti: negozianti e loro clienti, perugini che si godevano lo splendido spettacolo di un centro illuminato da un sole radioso, mischiati fra tanti ammirati turisti, giovani studenti che gironzolavano anche loro beandosi delle bellezze di una città che non è certo restia a mostrarle. Tanta gente, ma non uno straccio di poliziotto o di carabiniere pronto ad intervenire per mettere fine con tempestività al triste spettacolo che avrebbero da lì a poco rappresentato gruppi di spacciatori armati di coltelli pronti a sfidarsi all’ultimo sangue per assumere il controllo di quel territorio. Come al solito le forze dell’ordine sono arrivate, richiamate da un’infinità di telefonate, a tempo abbondantemente scaduto, quando ormai dei rissosi protagonisti di quell’inqualificabile atto teppistico non c’era più traccia alcuna. Ora c’è da temere per quello che potrebbe essere il possibile secondo tempo di questo film che si vuole girare questa volta a Perugia. A Roma, come si ricorderà, culminò con lo stupro e l’uccisione di una giovane signora che suscitò un’enorme impressione. Ci auguriamo di cuore che tutto questo ci venga risparmiato e tremiamo nell’immaginare cosa ci potrebbe capitare ancora qualora anche a Perugia si dovesse andare al ballottaggio. Lo sappiamo, ci accuseranno di fare una becera dietrologia con i nostri non dimostrabili sospetti, ma ci auguriamo, tuttavia, e le previsioni al riguardo ci confortano, che Boccali sappia chiudere questa partita senza fare ricorso al ballottaggio, prima, cioè, che possa degenerare ancora. Condividi