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ROMA – Com’è possibile passare da un’analisi sostanzialmente giusta ad una conclusione sbagliata? L’esempio al riguardo ci viene da Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, che, intervenendo oggi sulla crisi economica che, malgrado le assicurazioni del nostro premier continua ad attanagliare il Paese, afferma che le imprese “sono schiacciate tra la riduzione degli ordini e la difficoltà di incasso”, aggiungendo che “non bisogna far venir meno loro l’ossigeno del credito bancario”. Preoccupazione condivisibile, tanto più che il governo di centro destra non è certo stato avaro con le banche (e in verità anche con le imprese) e perciò sarebbe giusto che queste trasmettessero almeno parte dei benefici ricevuti ai loro clienti, anziché stringerli alla gola. A nostro parere, però, la leader degli industriali italiani male interpreta le cause che stanno alla base del calo degli ordinativi, fenomeno non certo determinato dallo Spirito Santo, bensì pìù semplicemente dal fatto che, a causa della forte riduzione dei loro redditi, le famiglie italiane, fenomeno al quale gli imprenditori non possono dirsi estranei, si sono viste costrette a contrarre i loro consumi. Che senso ha, dunque, continuare ad invocare riforme che ridurrebbero ancor più le disponibilità dei consumatori italiani? Ciò che non condividiamo affatto è soprattutto la perentoria richiesta di mettere le mani sulle pensioni dei lavoratori perché, sostiene Marcegaglia: “Siamo il Paese con la spesa sociale più squilibrata a favore delle pensioni per le quali spendiamo quasi il 16% del Pil”. Il ritornello degli industriali italiani resta quindi il solito: se c’è da prendere i soldi si vada a pescarli dove è più facile farlo, ovvero dalle tasche dei più deboli, poca importa se i conti dell’Inps sono più che a posto il che vuol dire che la spesa per le pensioni gli italiani la sostengono con i loro versamenti, senza pesare minimamente sulle casse dello Stato. E, se puta caso gli dessimo retta, andando a ridurre questa fondamentale spesa sociale, dove troverebbero poi i soldi milioni e milioni di italiani per far lievitare la loro spesa quotidiana, così da sostenere il rilancio dei consumi e con essi gli ordinativi alle imprese? Mistero. Condividi