solfer.jpg
UMBERTIDE - "Se la crisi dell’industria umbertidese ha radici lontane, che si riferiscono ad un modello di sviluppo economico-sociale basato soprattutto su un’industria di contoterzisti che solo in parte è riuscita ad innovarsi e trasformarsi, tuttavia, essa deve essere gestita in modo che gli occupati siano tutelati nel modo più efficace possibile, facendo sì che non siano tagliati i posti di lavoro, come troppe volte abbiamo visto negli ultimi mesi. Soltanto nel nostro comune, dallo scorso autunno ad oggi gli occupati con contratti a termine o di altro tipo già espulsi dal lavoro superano abbondantemente le cento unità, la cassa integrazione riguarda un numero elevato di lavoratori, non possiamo permetterci un altro colpo del genere all’occupazione e al tessuto economico locale. Il tavolo istituzionale per la Solfer può e deve trovare una soluzione alla crisi”. Questo è il commento dell’assessore allo sviluppo economico del Comune di Umbertide, Simona Bellucci, di fronte all’annuncio da parte di Solfer, una delle aziende più importanti di Umbertide nel settore metalmeccanico, che vuole ridurre di 34 unità la forza-lavoro. Piena solidarietà ai lavoratori esprime anche il Partito della Rifondazione Comunista di Umbertide che, d’accordo con quanto sostiene il sindacato, ribadisce che i lavoratori i quali hanno contribuito in modo determinante allo sviluppo e alla crescita dell’azienda, che ha numerose filiali anche all’estero, non possono essere messi da parte come oggetti superflui nel momento di crisi attuale. I lavoratori non possono essere gli unici a pagare, come sta succedendo ancora una volta, per responsabilità ed inadempienze che non sono da addebitarsi a loro. Condividi