"La sera non si mangia ottimismo a cena": commenta così il segretario nazionale del Partito democratico, Dario Franceschini, l'ottimismo mostrato dal Governo in relazione alla crisi economica in atto. Il leader del Pd, presente oggi a Terni, tappa della sua campagna elettorale in Umbria, ha spiegato che "ci sono migliaia di italiani, lavoratori o piccoli imprenditori, commercianti, artigiani, precari, pensionati, che con grande coraggio, come sempre fanno gli italiani nei momenti di difficoltà affrontano la loro giornata".
"Alcune categorie di persone - ha detto Franceschini - possono farcela ad aspettare che la crisi finisca senza un sostegno da parte dello Stato. Altre categorie di persone hanno bisogno di misure per affrontare l'emergenza che consentano di aspettare la fine della crisi. Sono esattamente queste misure di emergenza che mancano". Il segretario nazionale del Pd, ha ricordato che "oggi, il fondo monetario internazionale, quindi non un fazioso esponente dell'opposizione, dice che l'Italia, ha messo in campo circa lo 0,2 per cento del Pil, cioè meno di un decimo della media mondiale, per fronteggiare l'emergenza". "E' assolutamente insufficiente" ha detto Franceschini. "Non si può dire che la crisi è un problema psicologico o che la crisi è alle spalle. Servono misure concrete. Noi continueremo ad incalzare il Governo con proposte portate in parlamento e che servono per chi ha bisogno. Su ognuna di queste proposte pretenderemo un sì o un no con un voto in aula".
A tenere banco nella sua visita a Terni (ad un incontro pubblico a sostegno del candidato sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, alla presenza anche dei candidati alle europee, Davide Sassoli e Catiuscia Marini) è anche la vita interna del partito. Franceschini infatti chiede ai dirigenti del Pd di porre fine ai ''dibattiti esterni'' perché gli elettori non li gradiscono: si litighi ''nelle tante sale riunioni'' e poi si parli con una sola voce, ha detto il segretario del Pd con una frase che è sembrata riferirsi alla querelle sugli immigrati lanciata da Chiamparino. ''Evitiamo - ha detto fra gli applausi della sala - i dibattiti esterni. Ci sono tante sale riunioni, ci chiudiamo lì dentro e litighiamo lì se c'è da litigare; ma alla fine usciamo con una voce sola, perché è quello che ci chiedono gli elettori”.
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