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di Daniele Bovi Maurizio Ronconi si cala nella parte del Davide contro il Golia impersonato dal candidato del centrosinistra Marco Vinicio Guasticchi. Il senatore dell'Udc ha presentato la sua candidatura alla presidenza dell'ente e la sua squadra questa mattina con una conferenza stampa alla sala Partecipazione del palazzo della Provincia. Candidatura che si va ad aggiungere a quella di Franco Asciutti (Pdl), Riccardo Donti (Forza Nuova), Ivo Fagiolari (La Destra) e Giorgio Bolletta (Sinistra critica). Oltre, ovviamente, al già citato Guasticchi, sostenuto da tutto il centrosinistra. Un Ronconi battagliero come al solito che spiega così le ragioni che hanno portato lui e il suo partito a questa corsa in solitaria. Autonoma, preferisce lui. “Corriamo – dice – autonomamente in tutta la regione, tranne che a Perugia, dove è stato accettato un nostro candidato. Un nome forte e autorevole, contro le seconde linee schierate dal Pdl nelle altre realtà”. Contro il partito di Berlusconi e Fini Ronconi è particolarmente avvelenato. Se l'uomo di Casini infatti, per attaccare il centrosinistra intinge la penna nella routine e nella retorica della campagna elettorale, per attaccare il Pdl la intinge nel curaro. Dopo aver rivendicato che Sbrenna a Perugia è uomo suo, che tutto sommato, interpretando il Ronconi-pensiero, il Pdl dovrebbe pure ringraziarlo per l'operazione che ha permesso questa più vasta unità della coalizione, parte l'attacco più feroce: “Il Pdl sarà punito in modo clamoroso nelle urne. A questo Pdl, ai suoi vertici regionali, fa comodo essere subalterno al centrosinistra per non doversi sporcare le mani con il governo”. Il riferimento, manco tanto velato, è all'intervista al coordinatore regionale del Pdl Rossi apparsa questa mattina sulle colonne del Corriere dell'Umbria. Rossi, nell'occasione, contro il partito di Casini ci è andato giù pesante: “Non riservo grande attenzione a questa componente – ha detto Rossi – perché chi vuole stare da una parte con uno, da una parte con l'altro e da un'altra ancora da solo, rappresenta il vecchio a tutti gli effetti. Gli elettori dell'Udc sanno benissimo per chi votare”. Elettori dell'Udc che fanno molta gola al partito di Rossi, così come a Ronconi fanno gola i voti cattolici annidati nel Pdl. Come dicono gli inglesi, competition is competition. Ronconi poi riserva i suoi strali anche per il centrosinistra: “Non abbiamo mai pensato – dice – ad un'alleanza con questo centrosinistra che è un ritorno al passato, con Rifondazione e con i Verdi in coalizione”. E se gli uomini di Ronconi non vogliono sentir parlare di ballottaggio e quindi di chi appoggiare nell'evenienza, l'uomo di Casini vola più alto e disegna quello che nelle sue intenzioni dovrebbe essere il suo partito in Umbria: “Questo – dice – per noi è un investimento sul futuro, per l'immediato ma anche con l'ottica di costruire qualcosa di nuovo per le prossime regionali. Questa regione è dimenticata da tutti: la Lega difende il nord, in molti difendono il sud, molte regioni si difendono da sole, Ma chi pensa all'Umbria? Questo partito deve diventare il paladino dell'Umbria e degli umbri, magari federato all'Udc”. Condividi