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di Daniele Bovi I T-Red? “Li abbatterò nella prima settimana della mia amministrazione con le ruspe”. I progetti, già avviati dal Comune, per quanto riguarda Mercato coperto e Monteluce? “Sono cauto, vedremo”. La sicurezza? “Ci vuole un piano straordinario per la città”. Le politiche per la famiglia? “Creerò un assessorato per la famiglia”. Sono questi alcuni dei passaggi, dei punti programmatici, esposti questa mattina durante la presentazione ufficiale del candidato sindaco di Perugia per il Popolo della Libertà Pino Sbrenna. Un Pdl che per l'occasione si è presentato con il suo stato maggiore umbro composto dal coordinatore Rossi insieme a deputati e senatori. Tutti, fino all'ultimo candidato, compatti nel sostenere l'ex dominus della Balena bianca umbra. Il fulcro dello Sbrenna-pensiero, esposto durante l'appuntamento di oggi all'hotel Brufani, è quello di un rovesciamento del rapporto tra l'amministrazione e i cittadini. “C'è in città – dice il candidato del Pdl – un senso di ostilità e di vessazione. Questa è una città che deve rialzare la testa, che è in declino e nel degrado. Prendiamo la questione della sicurezza: negli ultimi 15 anni c'è stato un calo fortissimo della tranquillità esistenziale. La città sta diventando un Bronx, e questo è un problema di straordinaria gravità”. E ad un problema straordinario non si può rispondere se non con un piano altrettanto straordinario. Un piano fatto di “più controlli delle parti sensibili della città, usando sia le tecnologie sia gli uomini, dotandosi poi di ordinanze a tutto campo e facendo un miglior uso della municipale”. L'immagine, la storia che Sbrenna dunque racconta ai cittadini, è quella di un Bronx dove regna l'illegalità e dove dietro ogni angolo si annida il pericolo. La sicurezza, in campagna elettorale, diventa un'arma troppo invitante per non essere usata. I problemi ora sono due: il primo è che Sbrenna, in un incontro pubblico a Madonna Alta, aveva detto che non avrebbe cavalcato le paure dei cittadini; il secondo sta nel fatto che la sicurezza è un'arma a doppio taglio che, in caso di vittoria, potrebbe pure ritorcersi contro chi l'ha brandita. L'esperienza e il buonsenso insegnano che ricette e bacchette magiche non esistono. Ma il mutato rapporto tra governanti e governati passa anche per servizi migliori (“troppo alte le tasse rispetto ai servizi offerti”) e gesti simbolici come quello dell'abbattimento dei T-Red con le ruspe comunali. Perugia poi, e qui sta il secondo obiettivo strategico esposto da Sbrenna, “deve rialzare la testa”. Perché? Perché è una “città sottomessa, in primis, alle istituzioni regionali. La città si deve riscattare e tornare ad essere il capoluogo di regione con tutte le sue potenzialità e rivendicando i suoi spazi istituzionali”. “Vedo che Boccali – ironizza Sbrenna – ha maturato idee vicine alle mie. Ma perché non le ha messe in atto prima? Mica era su Marte”. Condividi