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PERUGIA - Il Consiglio regionale ha reso omaggio al professor Roberto Abbondanza, scomparso solo qualche giorno fa. Lo ha fatto con una appassionato intervento del presidente Fabrizio Bracco, che di Abbondanza fu in primo luogo collega ed amico, definendolo “raffinato intellettuale, studioso rigoroso e politico animato da profondo spirito democratico e da una grande passione civile”. Bracco ha ricostruito la carriera professionale e politica di Roberto Abbondanza partendo dal 1967, dal suo primo incontro di giovane studente universitario con il professore allora direttore dell’Archivio di Stato di Perugia nella circostanza drammatica della Alluvione di Firenze, alle prese con il salvataggio dei manoscritti danneggiati l’anno precedente dalle acque straripate dall’Arno. Ne ha poi ricostruito la carriera politica umbra, iniziata nel 1975 quando fu eletto consigliere regionale nel Pci, e che si caratterizzò per eventi che segnarono la storia recente della cultura in Umbria. Ha citato in proposito: la storica mostra ‘Teatri in Umbria’, organizzata da Roberto Abbondanza, assessore regionale alla cultura negli anni 1975-79, che portò al restauro di ben 19 teatri storici; la mostra ‘Permanenze e Modernizzazione per una storia dell’industrializzazione dell’Umbria, propedeutica alla catalogazione dei resti industriali, premessa a sua volta di pubblicazioni scientifiche accurate, e soprattutto di una scelta felice come il riutilizzo dei beni e dei siti industriali dismessi; la nascita del Teatro stabile dell’Umbria; il catalogo regionale dei beni culturali; l’impegno di Abbondanza come assessore al Comune di Perugia. Di Abbondanza che fu anche autorevole presidente del Consiglio regionale, Bracco ha voluto ricordare il professore, il docente di Storia delle istituzioni politiche alla Università di Perugia che si dedicò alla ricerca delle origini dell’assetto istituzionale dell’Umbria nel periodo pre e post unitario e che era solito impegnarsi in più direzioni, nella Deputazione di storia patria, come nella Associazione amici della Lirica. A proposito dell’uomo, il Presidente Bracco ha inteso concludere la sua commemorazione con queste parole, affatto di circostanza: “Roberto Abbondanza fu libero nei pensieri e nella parola, laico nei gesti e negli approcci, lascia nella nostra comunità un enorme vuoto, colmato solo dall’immenso valore culturale, politico ed umano che oggi la sua scomparsa ci consegna.Ci lascia un esempio da seguire e commemorare, ci lascia ancorata nel profondo intimo di chi l’ha conosciuto, la sincera e vibrante densità del suo compìto, signorile e disponibile carattere”. Condividi