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PERUGIA - Cerimonie un po' in tutta l'Umbria per ricordare l'anniversario del 25 aprile, quando 64 anni fa l'Italia ''veniva liberata'' dall'occupazione nazista e ''si liberava'' dal regime fascista protrattosi per piu' di 20 anni. La presidente della giunta regionale, Maria Rita Lorenzetti, e' intervenuta a Terni all'incontro nella sala conciliare del comune per partecipare, subito dopo, ad un corteo che ha reso omaggio alle lapidi in Piazza della Repubblica, Ponte Garibaldi ed al monumento ai caduti in Piazza Briccialdi. Gia' in prima mattinata il sindaco della citta' dell'acciaio, Paolo Raffaelli, aveva portato una corona d'alloro al monumento che ricorda le vittime civili del bombardamento di via Lanzi. A Perugia la giornata e' iniziata al Cimitero Civico, con la deposizione di corone d'alloro al Sacello dei caduti e sulle tombe delle medaglie d'oro della resistenza. A Borgo XX Giugno, invece, sono stati ricordati i partigiani fucilati dai nazifascisti il 17 marzo 1944 nel poligono di tiro. Tra loro c'era un milanese non ancora 18enne, Mario Grecchi, comandante di un gruppo della Brigata Leoni che, gia' moribondo per le numerose ferite riportate in uno scontro a fuoco era stato curato con una trasfusione di sangue perche' vivesse fino all'alba e potesse essere fucilato. Davanti alla sede regionale della Rai, il tradizionale momento all'Ara Pacis ha ricordato i caduti di tutte le guerre. Le spoglie di due di loro, due ragazzi di Magione morti in Albania 68 anni fa sono tornate a casa in questi giorni. Manifestazioni interessano anche i Comuni di Assisi, Foligno e Gubbio, gia' precedute da momenti di riflessione nella giornata di ieri, come a Perugia il seminario sul tema ''25 Aprile: la memoria ha ancora un futuro?'' curato dal Comune, ha introdotto i lavori il sindaco Renato Locchi, ha visto la presenza degli studenti degli istituti Alessi, Galilei, Bernardino di Betto, Pieralli, Alessandro Volta e Arnolfo di Cambio. Tante le domande poste, tra gli altri, ad Olga D'Antona, vedova del professore assassinato dalla Brigate Rosse e Mauro Volpi, membro del Consiglio superiore della Magistratura. Condividi