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di Daniele Bovi Entri alla sala dei Notari, uno dei cuori nobili del centro storico di Perugia, e ci trovi musica da lounge bar, quella sorta di elettronica soft tanto in voga nei bar che fanno tendenza. Una sala dei Notari che con il passare dei minuti si riempe per la presentazione in grande stile del candidato sindaco di Perugia, il democratico Wladimiro Boccali, e della coalizione che lo sostiene (composta da Pd, Prc, Idv, Pdci, Verdi e Socialisti). Dirige le operazioni un vip perugino di prim'ordine come Enrico Vaime. Dall'entourage del Pd filtra che Vaime aveva dato subito la sua disponibilità, anche se in lizza c'era pure Giuliano Giubilei, uno degli anchorman di punta del Tg3 e pure lui umbro. Mica pizza e fichi. Alla fine ci saranno solo posti in piedi. Prime file tutte occupate dai papaveri di partito e clima festoso delle grandi occasioni. Boccali gira, bacia tutti e stringe la mano a tutti. I giorni “difficili” della costruzione della coalizione sembrano lontani anni luce. Un Boccali che sembra quasi un Barack Obama in versione bianca quando abbraccia e bacia le sue due bellissime e bionde bimbe, anche loro presenti alla “cerimonia d'investitura” insieme alla madre. E se Obama nella ormai storica cerimonia del giuramento aveva con sé pure Bono degli U2, qui si fa quel che si può con i mezzi che si hanno e ci si accontenta degli U2 in versione audio. “Beautiful Day” sarà infatti la canzone che scandirà i momenti di questo Boccali day. Walter Veltroni non è più il segretario del Pd ma quando si organizza un pomeriggio come questo sembra ancora che ci sia lui al timone della barca democratica. Musica, cerimonia studiata e un confezionamento dell'evento lontano anni luce dal vecchio grigiume delle messe cantate di partito. Più che politica-spettacolo, il nuovo spettacolo della politica al passo coi tempi. In pure stile veltroniano e più in generale del new style democratico è l'acchitto dell'evento. Sfilano infatti i rappresentanti della società civile, la gente comune, quelle facce che campeggiano sui manifesti di Boccali e che per l'occasione si sono fatte carne e sangue mettendosi a leggere vari articoli della costituzione, ma anche della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. “Sono Agnese, ho 25 anni e sono una studentessa”, “sono Annarita, ho 44 anni e lavoro nel mondo della cooperazione”, “sono Enrico, ho 19 anni e sono uno studente” e così via in un rosario dove verranno snocciolati gli articoli 1,2,3,4, 9 e 11 della patria carta. Poi sarà la volta di Enrico Vaime, che renderà omaggio ai valori espressi da quegli articoli “e che – dice facendo un omaggio al 25 aprile – sono acquisizioni della Resistenza che dobbiamo difendere”. A seguire, verrà letto quell'esempio di poesia civile che è “Lo avrai, camerata Kesselring” di Piero Calamandrei. Cassata, in una riunione ristretta, l'altra ipotesi di acchitto dell'evento, che avrebbe dato al tutto un'aria da politburo sovietico: quella con inno nazionale e bandiere di partito dietro ai rappresentanti delle forze della coalizione che si sono seduti in un tavolo al fianco di Boccali. Condividi