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PERUGIA – Con il convegno regionale “Verso l’accreditamento del sistema dei servizi per l’infanzia”, che si è svolto ieri a Perugia, la Regione Umbria ha aperto la concertazione sull’accreditamento degli asili nido pubblici e privati nella regione. L’accreditamento dei nidi, è stato ricordato nel convegno che ha registrato una forte partecipazione di soggetti pubblici, titolari di servizi privati e del privato sociale, rappresenta uno dei momenti di attuazione della legge regionale del 2005 sul sistema integrato dei servizi per la prima infanzia e, in particolare, segna un passaggio verso la qualità dei servizi per i bambini da 0 a 3 anni. Grazie al sistema integrato pubblico-privato, attualmente sono circa 6500 i posti nei servizi pubblici e privati autorizzati, rispetto ai 23mila bambini umbri di età 0-3 anni, con una percentuale di copertura del 28 per cento. A partire dall’approvazione della legge regionale del 2005, è stato inoltre ricordato, le politiche regionali hanno visto il tema dell’infanzia al centro di molti interventi e finanziamenti. Alla fine del 2008, con il Piano straordinario per l’ampliamento dei servizi sono stati finanziati circa 1000 nuovi posti nei nidi pubblici e privati con un movimento di risorse nazionali e regionali complessivamente pari a oltre 3 milioni di euro. In questi giorni, inoltre, è in fase conclusiva l’istruttoria delle domande di aiuto diretto alle famiglie per l’abbattimento dei costi delle rette per la frequenza ai nidi dell’anno scolastico 2008-2009 che ha visto la presentazione di circa 2mila domande da tutta l’Umbria. Nel corso del 2008 si è attuata una prima fase di formazione degli operatori dei nidi pubblici e privati, che ha interessato circa 300 operatori; la formazione è stata avviata anche per 200 educatori ed educatrici nei nidi per l’aggiornamento delle competenze. L’accreditamento rappresenta per la Regione, è stato detto nel convegno, il passo in avanti verso nuovi rapporti pubblico-privato nei nidi e una garanzia di qualità: è la Regione a rendersi garante della qualità e della valutazione permanente dei servizi per l’infanzia, intesa come valutazione complessiva della qualità della vita quotidiana dei bambini e delle bambine nel servizio. Deve emergere la consapevolezza, spiegano dall’Assessorato regionale all’Istruzione, dell’importanza della qualità dei servizi come elemento fondamentale che deve improntare l’attività del pubblico e del privato al fine di rafforzare ancora l’idea dei servizi per l’infanzia come risorsa e opportunità per la buona crescita dei bambini e il supporto alla famiglia e ai genitori, in particolare alle madri, nella prospettiva di una buona conciliazione delle responsabilità di cura e di lavoro. Condividi