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Nuovi impulsi all'inchiesta della procura dell'Aquila sulle eventuali responsabilità dei crolli causati dal terremoto giungono dalle tante denunce presentate agli inquirenti da cittadini che hanno perso i propri congiunti o avuto danni alle loro case. A presentare un esposto è stato anche un comitato formato da un'ottantina di studenti della casa dello studente: vogliono che si faccia chiarezza sul perché nessuno ha raccolto l'allarme che a più riprese avevano lanciato sulle condizioni della struttura. Il lavoro della procura e degli investigatori proseguirà anche oggi raccogliendo documentazione e video, tra cui quelli delle telecamere a circuito chiuso installate in città. Intanto per oggi è previsto l'arrivo all'Aquila del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi per firmare l'accordo definitivo con la Regione per la ripartizione degli ammortizzatori sociali in deroga. Ieri la firma con le prime regioni che hanno già sottoscritto l'accordo con il Governo per l'assegnazione degli 8 miliardi, nel biennio, stanziati per gli ammortizzatori in deroga. Per l'Abruzzo risorse aggiuntive verranno poi stanziate con la manovra e le ordinanze che l'Esecutivo si appresta a varare per l'area terremotata nei prossimi giorni. Con Sacconi ci saranno anche i sottosegretari alla Salute Ferruccio Fazio e Eugenia Roccella. Anche il segretario del Partito democratico Enrico Franceschini sarà oggi all'Aquila, per verificare la situazione superata la fase della prima emergenza ma anche in vista di un eventuale confronto con la maggioranza sulle misure per la ricostruzione. E a proposito di ricostruzione, uno dei dati ritenuti fondamentali è quello della stima dell'agibilità del patrimonio edilizio: su 2.403 sopralluoghi effettuati fino ad ora gli edifici agibili nell'area colpita dal terremoto sono 1.270, pari al 52%. Nonostante ciò l'Aquila tenta di tornare alla normalità: si riaprono i primi uffici, i negozi, le banche, addirittura un albergo. E domani si celebrerà il primo matrimonio dopo il sisma. L'AQUILA CERCA LA NORMALITA' Banche, scuole, negozi, caserme. L'Aquila cerca un disperato ritorno alla normalità: soldi, consumi, aule nelle tende, lenti a contatto. Tutto concorre a cercare di riportare la vita più avanti del 6 aprile. A partire dalla ricostruzione degli alloggi per gli sfollati con la precisa richiesta del Difensore Civico aquilano di far lavorare le aziende del posto e non importare case di legno dall'estero. Muovere l'economia, smuovere le macerie psicologiche dell'apparato produttivo. Hanno riaperto oggi i battenti all'Aquila diverse banche, ospitate da edifici che hanno retto al sisma e anche qualche negozio. E si sposta anche il Comando Militare Esercito Abruzzo che ha trasferito la propria sede operativa presso il 33/o reggimento Artiglieria dell'Aquila. A turbare gli animi ancora lo sciame sismico in provincia dell'Aquila. Gli strumenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno registrato fra le altre una scossa di magnitudo 3.8 alle 19:49. RIAPRE LA SCUOLA NELLA TENDOPOLI E' mancato solo il suono della campanella questa mattina nelle tre scuole-tenda di Poggio Picenze, la prima struttura scolastica a riavviare la propria attivita' nell'area colpita dal sisma del 6 aprile. La campanella non ha suonato perche' manca ancora la corrente nella tendopoli che ospita una comunita' di circa mille persone, allestita dalla Protezione civile della Regione Campania, ma i bambini erano eccitati come in un primo, vero, giorno di scuola. Sulla lavagna hanno scritto: ''Siamo contenti di essere di nuovo insieme, questa e' una scuola speciale che ci permette di ricominciare''. Ma la tensione nel campo non manca. E arriva anche la contestazione: ''vergognatevi, dateci i 440 milioni (i risparmi in caso di election day, ndr) invece di fare passerelle'', grida uno degli sfollati. Poi, pero', tutto torna tranquillo. Nelle tre tende azzurre hanno trovato sistemazione 30 degli 80 bambini della scuola ''Ignazio Silone'', 500 metri piu' in la', resa inagibile dal terremoto. Gli altri hanno trovato per ora sistemazione lungo la costa con le loro famiglie. Sui banchi, stamani, hanno trovato dei fiori, penne e quaderni e un cornetto ripieno di crema. Hanno ritrovato anche tutti e sei i loro insegnati, emozionati come loro, e forse anche piu'. Non hanno trovato, invece, Loris e Alena, i loro compagni della 5/a elementare, uno italiano l'altra macedone, uccisi nel sonno dal crollo delle loro abitazioni. Li ricorda padre Giorgio, nella preghiera che precede la cerimonia di inaugurazione. ''E' soprattutto nel loro ricordo - aggiunge il sindaco di Poggio Picenze, Nicola Menna - che abbiamo voluto ripartire dai bambini, per trarre da loro la forza di ricominciare''. RAGAZZO MORTO A ROMA, E' 294/A VITTIMA - E' morto al Forlanini di Roma in seguito alle lesioni riportate in occasione del sisma del 6 aprile Tonino Colonna, di 19 anni. A comunicarlo è stata la Questura dell'Aquila, che riporta il conto ufficiale delle vittime a 294. Nei giorni scorsi l'elenco delle vittime trasmesso dagli investigatori alla Procura era infatti fermo a 293 morti (per quanto altre fonti parlavano di un bilancio di 294 morti). 1 MAGGIO: PAPA E SINDACATI A L'AQUILA Il primo maggio potrebbe essere il giorno giusto. Prende corpo l'ipotesi che il papa scelga questa data per compiere quella visita alle popolazioni colpite dal terremoto, che ha in mente di fare da quando il sisma si è abbattuto sull'Abruzzo. Per il Vaticano comunque la data "al momento" è ancora "una ipotesi da confermare". Sembra che anche i sindacati stiano valutando di essere presenti tra i terremotati il giorno della festa del lavoro: i leader delle tre confederazioni, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti starebbero esaminando la possibilità di spostare la manifestazione, prevista a Siracusa, nel capoluogo abruzzese colpito dal sisma, per portare la solidarietà delle organizzazioni sindacali alla popolazione. GRASSO: ATTENZIONE A RISCHI INFILTRAZIONI "Non voleva essere un allarme sui rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata nelle ricostruzione delle zone terremotate perché non ci sono ancora le condizioni. La fase della ricostruzione comincerà quando sarà finita quella delle emergenze. In realtà è una attenzione vigile che viene fuori dalle esperienze passate". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ospite del programma Panorama del giorno. "Ancora forse non sono nemmeno definiti i processi per le responsabilità della ricostruzione in Irpinia - ha spiegato - e quindi è giusto che tutti i soldi dello Stato vadano interamente ai cittadini della provincia dell'Aquila e non ad arricchire persone e fare in modo che non facciano gli sciacalli con le casse dello Stato così come hanno fatto con le case". Una lista di grandi aziende "pulite" che dovranno avere il ruolo di organizzatori di quanto c'é da fare per la ricostruzione delle zone terremotate. E' la proposta del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. "Nelle 'why list' potranno entrare anche piccole aziende e quindi non c'é il rischio di discriminazioni - ha spiegato intervenendo al programma 'Panorama del giorno' - bisogna partire dagli accertamenti sul territorio per cominciare a distinguere cosa va abbattuto e ricostruito, cosa va ristrutturato o puntellato. E' questa la parte più importante per la creazione di una mappa di massima che poi consenta di stabilire la necessità dei finanziamenti e i tempi delle varie ricostruzioni". Creare una "task force" che sarà possibile consultare e darà tutto l'aiuto necessario al procuratore dell'Aquila per evitare i rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nella ricostruzione delle zone terremotate. A questo sta pensando il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. "Ho già in mente di costituire un gruppo di lavoro nel mio ufficio - ha detto durante la trasmissione di Canale 5 'Panorama del giorno' condotta da Maurizio Belpietro - composta da magistrati ed esperti anche nelle criminalità che più tradizionalmente operano in Italia". La task force è la risposta all' intenzione manifestata dal procuratore dell'Aquila Alfredo Rossini di chiedere la collaborazione della Direzione nazionale antimafia. Nel ricordare che il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha già dato la massima disponibilità per cercare di colmare i vuoti di organico negli uffici abruzzesi, Grasso ha spiegato: "Il nostro ufficio potrebbe occuparsi di tutta la parte che già esiste di reati di competenza della Direzione distrettuale antimafia applicando già qualche magistrato per sgravare la Procura dell'Aquila che si occupa delle indagini ordinarie. Questo certamente lo faremo". Condividi