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L'AQUILA - E' l'ospedale dei record: è stato inaugurato ben 5 volte, una per ogni lotto completato a partire dal 1972, ma in pratica non esiste. E' un ospedale fantasma che non figura in nessuna mappa e questo perché non aveva mai ottenuto il certificato di agibilità senza il quale non può essere registrato al catasto. Malgrado ciò nel 2000 l'allora direttore generale, Paolo Menduni, decise ugualmente di metterlo in funzione. Si tratta dello stesso alto burocrate che una ventina di giorni fa il neo governatore berlusconiano d'Abruzzo, Gianni Chiodi , insediatosi dopo la vittoria del centro destra alle elezioni di dicembre, ha nominato consulente per l'Agenzia Regionale Sanitaria. Parliamo dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila, quello che è miseramente crollato sotto le scosse ed a collassare completamente è stata proprio la parte (reparti di degenza, laboratori e sale operatorie) che fu la prima ad essere inaugurata. Tutto questo sta scritto in una relazione che l'attuale direttore generale della Asl aquilana, Roberto Marzetti, ha inviato alla Regione e al ministero della Salute. Una relazione nella quale ricostruisce la storia del nosocomio, dal 1972 (quando partì il cantiere) ad oggi. Una costruzione travagliata al centro di dibattiti parlamentari, esposti e polemiche. Un progetto che porta la data 1967. Spesa inizialmente prevista 11.395 milioni di lire. Alla fine è costata duecento miliardi e i finanziamenti sono stati via via concessi da Cassa del Mezzogiorno, Regione Abruzzo, Ministero della Salute, ministero dell'Università e della Ricerca. Per il procuratore Alfredo Rossini l'indagine sul terremoto abruzzese sarà "la madre di tutte le inchieste". "Sono oltre ventimila gli edifici da controllare ma procederemo spediti", assicura. E l'ospedale San Salvatore rappresenta una priorità assoluta. Del resto la stessa Procura dell'Aquila aveva avviato da diversi mesi indagini riguardo ad alcuni affidamenti diretti per lavori di manutenzione (con una spesa di altri sedici milioni di euro di fondi pubblici). Lavori che erano stati affidati senza gara per "l'urgenza di dover procedere alla messa in sicurezza della struttura". E per oggi è previsto un vertice tra il procuratore Rossini e i magistrati del suo ufficio. E' probabile che venga costituito un pool per l'attività inquirente. Intanto, quaranta consulenti tra geologi, sismologi, geometri, chimici ed esperti di costruzioni sono già al lavoro da giorni con carabinieri e squadra mobile per verificare le strutture e sequestrare atti utili all'inchiesta. "Le responsabilità - assicura il procuratore Rossini - saranno verificate in modo rigoroso dal materiale a tutta la filiera, dall'appalto all'acquisto di materiale, alla progettazione, al collaudo". Condividi