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TERNI – “Ho solo applicato le leggi in materia e tenuto fede al ruolo del Difensore civico sancito anche dallo statuto della Provincia di Terni”. Lo ha affermato stamattina Alessandra Robatto (nella foto) in merito alle polemiche apparse sugli organi di stampa di data odierna e riferite ai ricorsi dei cittadini sulla tassa Tevere-Nera. “Appare certamente fuorviante – ha osservato la Robatto - affermare che il Difensore civico non debba indicare ai cittadini la possibilità di proporre eventuale ricorso indicandone i presupposti laddove i cittadini ritengano di non essere interessati dalle opere di bonifica del Consorzio. O i cittadini si difendono e si informano oppure si viene meno al dettato dello Statuto provinciale e della legge istitutiva della figura del Difensore civico circa la garanzia di rispetto dei principi di legalità e di buon andamento dell’azione amministrativa. Io – ha aggiunto – ho solo interpretato il mio mandato. Delle decine di segnalazioni pervenute infatti molte lamentavano una carenza di motivazione se non una generica indicazione di ‘attività di presidio idrogeologico, alla difesa idraulica e alla disponibilità irrigua del territorio". "Motivazioni, queste – ha puntualizzato – che, non indicano con precisione il beneficio diretto e specifico conseguito o conseguibile a causa della bonifica direttamente sul fondo, come ribadito dalle sezioni unite della Cassazione e che possono essere soggette alle tutele previste circa la legittimità della tassa. Anche una recentissima sentenza della Cassazione – ha concluso - stabilisce la possibilità di impugnare anche l’avviso bonario, come quello recapitato a centinaia di cittadini ternani, e di questo si dà notizia anche attraverso la stampa, senza voler minimamente entrare nel merito delle decisioni sui ricorsi che competono soltanto alle Commissioni tributarie”. Condividi