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ROMA - L'Unione Europea lancia l'allarme con il rapporto Stern sul fatto che i rapporti climatici produrranno gravi conseguenze in molti Paesi e soprattutto a quelli che si affacciano sul Mediterraneo, come la Grecia, la Spagna e l'Italia? L'accordo di Tokyo invita tutti gli Stati a ridurre le emissioni nell'atmosfera per porvi rimedio, seguendo i suggerimenti della comunità scientifica internazionale che ci concede poco tempo per rimediare ai gravi danni che sono stati prodotti dalla nostra incuria? Balle, almeno a leggere l'incredibile mozione stilata da un nutrito gruppo di parlamentari Pdl, fra i quali Dell'Utri, Nania e Poli Bortone, nella quale si afferma che questi cambiamenti climatici sarebbero un'invenzione perché in eraltà di tratterebbe di poca cosa, quindi ininfluente. Anzi, se fosse un po' più elevato produrrebbe addiritura vantaggi e ad affermare questo sarebbe "una parte consistente e sempre più crescente di scienziati studiosi del clima non crede che la causa principale del peraltro modesto riscaldamento dell'atmosfera terrestre al suolo finora osservato (compreso fra 0,7 e 0,8 gradi centigradi) sia da attribuire prioritariamente ed esclusivamente all'anidride carbonica di emissione antropica". "Se pure vi fosse a seguito dell'aumento della concentrazione dell'anidride carbonica nell'atmosfera un aumento della temperatura terrestre al suolo, i conseguenti danni all'ambiente, all'economia e all'incolumità degli abitanti del pianeta sarebbero molto inferiori a quelli previsti nel citato Rapporto Stern e addirittura al contrario maggiori potrebbero essere i benefici", si legge anche in questa mozione. Affermazioni che fanno a pugni con quanto sostenuto dal consesso scientifico e politico internazionale ed europeo in particolare e ci danno il segno di come il nostro governo si muova controcorrente per una volgare ragioni di quattrini e per riaffermare il principio della libera intrapresa, quella che non deve avere vincoli di nessun genere, alla quale deve essere concesso anche di avvelenarci. Nel mirno, come è facile intuire, ci sono proprio gli accordi di Kyoto e l'impegno dell'Unione europea ad arrivare agli obiettivi del 20 - 20 -20, cioè a far correre la macchina dell'industria europea per renderla in tempi rapidi più competitiva sul mercato internazionale aumentando l'efficienza e diminuendo la dipendenza dai combustibili fossili: "Gli obiettivi intermedi e le relative sanzioni introdotte dal cosiddetto Protocollo di Kyoto e dal cosiddetto Accordo 20-20-20 si muovono in antitesi alla dinamica degli investimenti in ricerca". Condividi