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PERUGIA - La costituzione di un intergruppo bipartisan nel Parlamento italiano, con l'obiettivo di sostenere le piccole e medie imprese, è una esperienza assolutamente positiva che andrebbe riprodotta anche in Umbria. Lo sostiene Ada Girolamini, capogruppo Sdi-Uniti nell’Ulivo, dando atto del ruolo positivo avuto dalla senatrice del Pd Anna Rita Fioroni, tra i primi firmatari della proposta. L’intergruppo, aggiunge il consigliere regionale, “dà il senso da un lato della forte difficoltà in cui si trova il tessuto produttivo, dall'altro della responsabilità con cui, oltre gli steccati, si deve lavorare nell'immediato per tamponare e, per il futuro, nel selezionare ed investire su settori specifici”. Dopo aver evidenziato l'eccezionalità della crisi che sta investendo anche l’Umbria: “nessuno può negare dati allarmanti quali il ricorso alla cassa integrazione nei primi due mesi del 2009, rispetto all'anno Scorso, è cresciuto del mille per cento e interessando 10mila unità; le esportazioni hanno fatto segnare nell'ultimo trimestre del 2008 un -16,6 per cento; i settori più colpiti sono la metalmeccanica, la chimica, ma anche la cartotecnica e la ceramica”, Ada Girolamini ricorda le sue considerazioni in un recente dibattito consiliare. “Io stessa avevo parlato della necessità di andare oltre al Tavolo del patto, con tutte le risorse di conoscenza disponibili nella nostra Regione, per arrivare alla costituzione di un pool di intelligence che lavorasse su una nuova idea per l'Umbria, perché la crisi strutturale e ormai radicata, richiede strumenti e scelte eccezionali e soprattutto di lavorare a fianco di altre regioni, con il Governo e l'Unione Europea, investendo sulla internazionalizzazione. Per questo mi auguro che si arrivi anche qui da noi ad una discussione aperta, come quella che è sottesa alla filosofia dell'intergruppo, che tende a strutturare e rafforzare un dialogo trasparente tra forze e istituzioni, parti sociali e tessuto economico e produttivo”. La proposta di intergruppo aperto, continuativo nel rapporto con gli attori dello sviluppo nella messa a punto degli strumenti, conclude la Girolamini, “è una sorta di Conferenza regionale dell'Economia e del Lavoro prevista dallo Statuto, in grado di creare un clima di forte vicinanza istituzionale alle imprese”. Condividi