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Un numero verde ed un gruppo di esperti (avvocati, contabili e commercialisti) come punto di riferimento per le piccole e medie imprese dell'Umbria. Si tratta della Task force anti-crisi varata dalla Confapi regionale per sostenere gratuitamente le piccole e medie aziende umbre in questo momento di crisi economica. Con questi due strumenti - hanno riferito i responsabili regionali e provinciali dell'associazione, stamani in una conferenza stampa a Palazzo Donini - Confapi si propone di monitorare la situazione di crisi in maniera continuativa e di verificare che ciascun operatore (imprese, banche ed enti locali), rispetti, nei tempi e nei modi, gli impegni presi per far fronte alle difficoltà economiche. Il numero verde (800 880 188), pensato come punto d'ascolto per le aziende, raccoglierà tutti dati relativi alle problematiche presentate dagli imprenditori e le esporrà ad un gruppo di esperti. Questi forniranno un aiuto concreto ed il più possibile immediato nella gestione delle problematiche quali l'accesso al credito, il ritardo nel pagamento da parte della pubblica amministrazione o di imprese committenti, e la burocrazia. ''Non si può intervenire sul mercato - ha spiegato Gabriele Chiocchi, presidente Confapi Umbria - ma possiamo modificare i fattori a latere che lo influenzano. Gli acceleratori di crisi più importanti oggi sono due, la carenza di credito e la lungaggine burocratica. La nostra associazione vuole dare un aiuto concreto alle piccole e medie imprese della regione e vogliamo dire loro 'noi vigileremo per voi'''. Le problematiche esposte dalle aziende al numero verde - è stato sottolineao - diventeranno oggetto di proposte di modifica sulle normative regionali e ''saranno dati tangibili e pubblici, alla portata di qualsiasi ente, associazione o amministrazione volesse conoscere la situazione economico-finanziaria delle piccole e medie imprese umbre''. Con questo punto d'ascolto, l'associazione, da anni impegnata nella lotta alle estorsioni ed al racket, si propone anche di accertare l'esistenza e le dimensioni di questo problema in Umbria. Condividi