fioroni a.r..jpg
Stefano Vinti Presidente Gruppo regionale Prc-Se La notizia che l’intergruppo parlamentare attuerà le sue politiche bipartizan contro la crisi anche in Umbria, per iniziativa della senatrice Fioroni, non ci entusiasma affatto. Il Consiglio regionale si è già adoperato nella definizione del bilancio regionale per mettere in campo una seria politica di sostegno alle imprese, per l’accesso al credito e per rilanciare gli investimenti, e per sostenere i redditi di quei lavoratori che a causa della crisi perderanno il posto di lavoro o andranno in cassa integrazione: consistente riduzione delle tariffe e dei tributi locali, sostegno al pagamento dei ratei per i mutui delle case con posticipazione dei pagamenti grazie all’intervento della Regione. La Provincia di Perugia, poi, è intervenuta celermente, come nel caso della Merloni, per l’anticipo della cassa integrazione. Tutto questo lo ha fatto la maggioranza che governa gli enti locali dell’Umbria, che ha ribadito in un documento programmatico sul tavolo regionale per le prossime amministrative la centralità dell’intervento delle istituzioni per affrontare gli effetti della crisi sui bilanci delle famiglie, dei lavoratori e dei ceti sociali più deboli e sull’apparato produttivo. Le destre hanno votato contro questi provvedimenti. Per cui ci chiediamo che cosa possa produrre l’indistinto buonismo trasversale della Fioroni, ultimo epilogo del veltrusconismo, che annuncia in Umbria l’impegno dell’intergruppo parlamentare contro la crisi. Rifondazione comunista, invece, continuerà a proporre al Pd e alla maggioranza politiche concrete contro la crisi e a favore dei lavoratori, come il salario sociale per i disoccupati, i precari e chi perderà il lavoro a causa della crisi. Vedremo se il Pd avrà il coraggio di attuare questi provvedimenti – di sinistra e non bipartizan – che il segretario democratico Franceschini vorrebbe venissero applicati a livello nazionale, proprio contro la crisi e a sostegno delle famiglie e dei ceti sociali più deboli. Condividi