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Da notizie di stampa si apprendono alcune dichiarazioni della segretaria regionale del Pd umbro, Maria Pia Bruscolotti, che lasciano interdetti. Rifondazione comunista ribadisce la propria preoccupazione per un metodo politico avviato dal Pd in II commissione consiliare regionale, che è quello di prescindere dal confronto di merito sulle questioni con l’insieme dell’Unione, e definire quindi una posizione comune, e di ricercare il consenso sulle proprie proposte oltre gli schieramenti politici. Un metodo, lo ribadiamo, destabilizzante e mortale per la tenuta della coalizione di centrosinistra in Regione. L’arroganza di autodefinirsi la coalizione, che vuole imporre il proprio orientamento senza nessun confronto su uno degli atti di programmazione più significativi dell’intera legislatura, pone delle questioni di quadro politico che vanno ben oltre la specifica questione. La segretaria Bruscolotti ha un bel dire che il voto unitario assieme alla destra umbra sulla volontà di costruire un nuovo termovalorizzatore è una “proposta” per aprire il “confronto”. Il luogo naturale per il confronto delle proposte sul merito sarebbe stata la riunione già convocata per il 4 febbraio, non una sede istituzionale dove spaccare la coalizione. La vocazione del Pd all’autosufficienza, ad “andare da solo”, ha avuto già una pratica dimostrazione in II commissione; ricordando che questa strategia ha avuto, proprio in questi giorni, il bel risultato di sfiduciare il governo Prodi, consiglierei sommessamente al Pd ulteriori riflessioni e approfondimenti per valutarne l’efficacia e la fattibilità. Ricordo, inoltre, alla segretaria Bruscolotti che è almeno bizzarro affermare che Rifondazione non ha una proposta: sarebbe bastato seguire, anche distrattamente, il dibattito politico in questi anni, a livello nazionale, europeo e regionale, per rendersene conto. Ci spieghi il Pd, piuttosto, perché la strategia dell’attuale Piano regionale dei rifiuti debba essere superata, ci spieghi di chi sono le responsabilità politiche e amministrative della non completa attuazione del piano, ci dica se in Umbria siamo in uno stato di emergenza, ci spieghi perché dovremmo essere condannati a soluzioni vecchie, superate tecnologicamente, nocive per la salute e l’ambiente come quella di incenerire i rifiuti, ci spieghi quanto costa l’inceneritore, chi paga, e dove deve essere ubicato. Se ci fosse stata data l’occasione avremmo spiegato che le realtà più avanzate ormai hanno adottato la strategia “rifiuti zero” e che una originale articolazione di questa filosofia è applicabile anche in Umbria. Apprendiamo, sempre da notizie giornalistiche, che i vertici del Pd umbro hanno incontrato un partito della coalizione uscendone con una “condivisione di intenti”. Questo non è altro che un ulteriore modo per mettere benzina sul fuoco e dividere l’Unione. Prima si fa passare la propria posizione con i voti della destra, poi si incontrano le singole forze per un’opera di “convincimento”. Proprio non ci siamo! Mercoledì 30, a Perugia, all’Hotel Plaza alle ore 17, Rifondazione comunista si confronterà con l’assessore Lamberto Bottini sul tema “L’innovazione necessaria nel nuovo Piano regionale dei rifiuti”. Oltre ai cittadini invitiamo la segretaria regionale del Pd Bruscolotti e il presidente del gruppo consiliare regionale Gianluca Rossi, chissà se da un confronto sul merito non riusciamo a capirci meglio. Condividi