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PERUGIA - Terni è il terzo comune italiano con le scuole migliori dal punto di vista della sicurezza degli immobili e della qualità dei servizi offerti agli studenti. Un bel salto di qualità se si considera che lo scorso anno Terni era soltanto al 21 posto. Il Comune di Perugia invece rimane al palo del 61 posto. Ai primissimi posti Prato e Biella. A Terni in quasi tutti gli edifici l’amministrazione è intervenuta per la manutenzione straordinaria e le scuole hanno sviluppato pratiche ecocompatibili come raccolta differenziata (soprattutto di carta, plastica e vetro) e risparmio energetico (istallazione di centraline di regolazione climatiche). Questa in sintesi, la graduatoria di “Ecosistema Scuola 2009”, il nono rapporto di Legambiente sull’edilizia e i servizi scolastici nel nostro Paese. L’indagine, che in assenza dei dati dell’Anagrafe Nazionale dell’edilizia scolastica, rappresenta l’unica ricerca sullo stato degli edifici scolastici italiani, è stata realizzata attraverso l’elaborazione dei dati forniti da 95 amministrazioni comunali (che hanno competenze sulle scuole primarie e secondarie di primo grado) e 62 provinciali (che hanno competenze sugli istituti superiori), sull’analisi di tre principali parametri: la qualità della struttura degli edifici in termini di età e di idoneità all’attività scolastica, i servizi e le buone pratiche ambientali e, infine, i rischi ambientali ai quali sono esposti gli istituti. “Ricordiamo che Ecosistema Scuola si basa sui dati certificati dai comuni e dalle Province – commenta Andrea Liberati Presidente del Circolo di Terni – e per il secondo anno consecutivo la Provincia di Terni non ha inviato i dati. Questo avrebbe fatto fare a Terni un ancor più notevole balzo in avanti nella classifica che combina i dati dei comuni con quello delle province. Infatti sono significativi gli interventi di manutenzione straordinaria fatti negli ultimi tempi dalla Provincia di Terni sugli edifici delle scuole superiori” Ecosistema Scuola 2009 fotografa anche la situazione delle scuole della nostra regione ed allora emerge come uno studente umbro che oggi entra nel mondo della scuola rischia di trovarsi ancora in un edificio troppo vecchio (nel 67% dei casi costruito prima del 1974 e soltanto il 7,22% delle scuole umbre è stato realizzato dopo il 1990), nel 56, 86% con urgente necessità di manutenzione. Se nel 2008 sono state il 70,54% le scuole che negli ultimi 5 anni hanno goduto di interventi di manutenzione, solo il 53,92% degli istituti hanno ottenuto la certificazione igienico sanitaria e il 61,76% l’agibilità statica. In negativo va segnalato anche che nemmeno la metà degli edifici risulta dotato dell’importantissima certificazione di prevenzione antincendio, presente ad oggi solo nel 46,08% degli istituti e di scale di sicurezza (54,90%). Assai più diffuse le porte antipanico, presenti nella quasi totalità degli edifici (99,02%), mentre la totalità delle scuole ha svolto le regolari prove d’evacuazione. In Umbria poi troviamo il 5,88% di scuole situate in prossimità di aree industriali e altrettante vicine ad autostrade o superstrade. Seppur le scuole dell’Umbria risultano ancora carenti in diversi aspetti, da Ecosistema Scuola 2009 emerge anche un costante aumento di buone pratiche. Risulta diffusissima la raccolta differenziata e la carta è il materiale più differenziato (88,24%), seguita da plastica (e vetro (74,51%), organico (53,92%) e altri materiali come toner (36,27%) e pile (17,65%). Sono ormai molto diffuse le mense biologiche anche se servono pasti parzialmente bio (91,96%). La ricerca di Ecosistema Scuola è stata ampliata realizzando, in collaborazione con Edison, un’ indagine nazionale volta a definire i criteri di gestione energetica delle scuole. Tra le note positive della ricerca c’è infatti la crescente capacità delle scuole di rinnovarsi nell’ottica della sostenibilità, anche grazie alle opportunità offerte dalla finanziaria in materia energetica. Il 38,24% delle scuole umbre usa lampade a basso consumo, il 44,12% utilizza forme di risparmio energetico, come le centraline di regolazione climatica, soltanto il 3,92% utilizza fonti di energia rinnovabile. Infine per quanto riguarda la qualità dei servizi offerti, se è buona la diffusione del servizio di scuolabus (84,31%), ancora il 52,94% di scuole non ha strutture per lo sport, e solo il 74,51% degli istituiti possiede spazi verdi. “Nonostante gli interventi fatti in questi ultimi anni dai Comuni e dalle Provincie – conclude Alessandra Paciotto, presidente di Legambiente Umbria - le risorse necessarie a riqualificare gli edifici scolastici non sono sufficienti. Per questo, Ecosistema scuola si propone come uno strumento di sensibilizzazione e informazione sociale, ma anche come stimolo politico, affinché l’edilizia scolastica diventi ambito prioritario d’investimento su cui puntare. L’edilizia scolastica è una delle grandi opere su cui investire, anche in chiave antirecessione” Condividi