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ROMA - Inizia male, il 2009, sul fronte del debito pubblico. Secondo Banca Italia avrebbe infatti sfondato il muro dei 1600 miliardi attestandosi, a gennaio, alla nuova quota record di 1.700,2 miliardi. La notizia la troviamo nel Supplemento al bollettino statistico appena pubblicato. Questa la situazione: alla fine del 2008 il debito pubblico italiano si era attestato a 1.663.637 milioni, ovvero al 105,8% del Pil, cioè in netto rialzo rispetto al 103,5% del Pil del 2007 (1.598.975 milioni). Il rosso dei conti pubblici che sull'anno è dunque salito rispetto al Pil di oltre il 2%, ha fatto segnare un arretramento rispetto ai 1.686,5 miliardi del record segnato a novembre. Il che vuol dire che in appena 12 mesi è stato vanificato lo sforzo di risanamento che era stato prodotto dal precedente governo di centro sinistra, come era stato attestato sempre da Bankitalia. Ma da via Nazionale arrivano anche dati non tranquillizzanti sulle entrate fiscali e sul fabbisogno. Per quanto riguarda le prime c'è da registrare a gennaio un deciso calo: - 5,1%. Dati, abbiamo detto, preoccupanti anche perché il fabbisogno nel 2007 è raddoppiato rispetto al 2007. E' stato infatti di 49.322 milioni, ovvero il 3,1% del Pil, mentre nel 2007 era risultato pari a 26.359 milioni (1,7% del Pil). Il che vuol dire che la lotta all’evasione fiscale è cessata ed ha ripreso forza la tendenza ad eludere il fisco, incoraggiata dal diverso atteggiamento assunto al riguardo dal governo Berlusconi rispetto a quella dichiarata dal precedente governo Prodi. Condividi