crisi2.JPG
Il punto di partenza della conferenza stampa del Prc che si è tenuta stamattina sulle proposte per contrastare la crisi economica è proprio l’analisi della situazione attuale: lo tsunami finanziario sta producendo, come ha detto il segretario del Prc Vinti, uno “sconquasso” sociale che cambierà profondamente la società dove viviamo. Vinti dice che per affrontare questo sconquasso non bisogna essere per forza ottimisti: il pessimismo della ragione può rivelarsi uno strumento altrettanto utile. Passando dal filosofico al concreto, questo pessimismo della ragione si traduce in alcune proposte, alcune già prese dalla giunta regionale, altre sulle quali il Prc presenterà proposte di legge. L’obbiettivo dichiarato è quello di sconfiggere il carovita e la precarietà cercando inoltre di salvaguardare i posti di lavoro delle aziende umbre. “La giunta – ha detto Vinti – ha dato vita a proposte importanti come l’odontoiatria pubblica, l’istituzione del fondo per la non autosufficienza e il pacchetto anticrisi per i lavoratori approvato dal Consiglio. Alcune di queste misure noi le rivendichiamo come nostre: il Prc infatti, ha per primo colto la profondità e la vastità della crisi, incalzando poi le istituzioni sulla base di questa analisi”. SALVAGUARDARE IL LAVORO Ora però, secondo il segretario, occorre andare oltre. Per salvaguardare i posti di lavoro la proposta del Prc è quella di una riduzione dell’orario di lavoro e del salario. La proposta si articola in questo modo: nelle ore ridotte il lavoratore frequenta corsi di formazione per i quali riceve una indennità di frequenza finanziabile con i fondi europei. Il risultato alla fine sarebbe che l’azienda non perde manodopera e che alla fine del ciclo acquisisce forza lavoro ulteriormente qualificata. Il lavoratore invece non perderebbe il lavoro e subirebbe solo una minima compressione del salario ritrovandosi in compenso ulteriormente qualificato. LOTTA AL PRECARIATO “Se il precariato – ha detto Vinti – è stato uno degli elementi più importanti che ha portato allo sgretolamento del sistema attuale, noi proponiamo l’istituzione di un salario sociale che possa salvaguardare i livelli minimi di cittadinanza, così come fatto già da Marche e Lazio”. In concreto la proposta prevede l’erogazione di servizi gratuiti, la sospensione del pagamento dei tributi e una parte di contributo diretto fino a 6mila euro annui. LOTTA AL CAROVITA Vinti lo definisce un moloch. Un mostro che si può aggredire anche con il riconoscimento dei Gap (gruppi di acquisto popolare) e di tutte le forme di acquisto collettivo. Insomma, la filiera si deve accorciare e va ridotta la distanza che separa il consumatore dal produttore. In più, secondo Vinti, vanno bloccati i prezzi dei beni di largo consumo e delle tariffe pubbliche. Rifondazione poi a voluto ufficializzare questa mattina il suo sostegno alla manifestazione che si terrà domenica a Gualdo Tadino contro la crisi economica. Una manifestazione indetta in una delle zone, quella della fascia appenninica, che più sta subendo i morsi della crisi. “Pensiamo – dice Vinti – alla crisi della Merloni, che coinvolge una cosa come 9mila persone, ma anche alla Sirio ecologica e alla industria della ceramica. Insomma, la fascia appenninica soffre tremendamente e di questo il governo si deve accorgere. Berlusconi inoltre sbaglia quando dice che non ci sono le risorse per alcune misure. È che ci vuole il coraggio per dare vita ad una politica fiscale radicalmente diversa”. Condividi